Caldo record di ottobre, SIMA: “Pericoli sul fronte sanitario”

Prof. Alessandro Miani

Roma, 14 novembre 2023 – Il caldo record che ha investito l’Italia nel mese di ottobre, con le temperature superiori di 3,15 gradi rispetto la media storica del mese e un trend al rialzo che prosegue anche a novembre, ha allungato la stagione delle zanzare, al punto che in numerose città italiane i cittadini fanno ancora i conti con le punture di tale insetto. Una situazione che, purtroppo, rischia di proseguire fino a Natale. Lo denuncia la Società Italiana di Medicina Ambientale, che ricorda i pericoli sul fronte sanitario.

“Le temperature ben superiori alle medie stagionali hanno creato le condizioni favorevoli per una alterazione dei cicli di vita e di riproduzione di alcuni insetti – spiega il presidente SIMA, Alessandro Miani – Il caldo anomalo, infatti, consente alle uova di zanzara di sopravvivere grazie ad un autunno più mite, e agli animali adulti di rimanere in vita, riprodursi e moltiplicarsi”.

“Un discorso che non vale solo per le tipologie di zanzare più resistenti al freddo, come la giapponese (Aedes japonicus japonicus) o la coreana (Aedes koreicus), presenti soprattutto in alcune zone del nord Italia, ma anche per la diffusissima zanzara comune (Culex pipiens) e la temibile zanzara tigre (Aedes albopictus) – prosegue Miani – Ricordiamo che nel nostro Paese si contano circa 60 specie di zanzare, a fronte delle oltre 3.000 presenti in tutto il mondo”.

“In assenza di un repentino e sensibile calo delle temperature, in alcune aree del paese le zanzare potrebbero continuare a imperversare anche fino a Natale. Un cambiamento che comporta non solo fastidi e disagi per i cittadini, ma anche pericoli sul fronte sanitario: tra le malattie trasmesse all’uomo dalle zanzare ve ne sono alcune molto gravi, come i virus dengue (DENV), chikungunya (CHIKV) e febbre gialla (YFV). In base ai dati dell’ISS aggiornati al 6 novembre 2023, da inizio anno in Italia si contano già 306 casi di Dengue, 7 casi di Zika Virus; 7 casi di Chikungunya; 44 casi di infezione neuro-invasiva”, conclude Miani.

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