Sri Lanka, Save the Children: per 1 famiglia su 3 la crisi economica ha avuto conseguenze sulla salute mentale dei figli

1 bambino su 5 ha subito cambiamenti nel ritmo del sonno, ha avuto difficoltà a gestire le proprie emozioni, ha mostrato violenza verso gli altri o ha bagnato il letto. Diffusa l’indagine inedita condotta nel giugno 2022 su oltre 2.300 famiglie, in nove distretti del Paese. L’Organizzazione chiede al governo di trovare una soluzione economica sostenibile alla crisi e di garantire che i bisogni di salute mentale a lungo termine dei bambini siano prioritari e adeguatamente finanziati

Roma, 29 luglio 2022 – Quasi 1 genitore su 3 in Sri Lanka ha notato cambiamenti negativi nel comportamento dei propri figli negli ultimi sei mesi, da quando cioè il Paese si è avviato verso il collasso economico. Quasi 3 su 4, invece, le famiglie che hanno dovuto trascorrere più tempo con i propri figli per venire incontro alle loro esigenze di salute emotiva e mentale poiché i bambini mostravano segni di disagio e chiusura.

È quanto emerge da un’indagine[1] condotta nel giugno 2022 su oltre 2.300 famiglie in nove distretti dello Sri Lanka da Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

L’aumento dell’inflazione, le interruzioni quotidiane dell’energia elettrica e la carenza di carburante, cibo e medicinali hanno messo a dura prova le famiglie. Lo stress ha fatto sì che un bambino su 10 perdesse l’appetito e mostrasse maggiori segni di aggressività. L’indagine[2] di Save the Children ha, inoltre, rilevato che 1 bambino su 5 ha subito cambiamenti nel ritmo del sonno, ha avuto difficoltà a gestire le proprie emozioni, ha mostrato violenza verso gli altri o ha bagnato il letto.

“La situazione nel Paese mi rende molto triste. Ho paura che alla fine di tutto questo non avremo un più Paese. Ci sono problemi con il carburante e anche i prezzi del cibo è aumentato. Se avessi la possibilità di fare qualcosa per il mio Paese, lavorerei per far in modo che la gente stia meglio”, ha raccontato Lakmi*, 10 anni, di Ratnapura, Sri Lanka. Il crollo economico le ha impedito di andare a scuola nei giorni in cui gli autobus non funzionano e ha assistito a lunghe code per il carburante nella sua città.

“Il comportamento dei miei figli è cambiato. Sono tristi per la situazione in cui vivono anche se cercano di non darlo a vedere. Tendono a preoccuparsi perché non sono in grado di dare loro ciò che desiderano come invece facevo prima e anche perché i loro genitori non hanno un reddito fisso per mantenere la famiglia. Non sono più felici come una volta, non escono spesso a giocare. Sono preoccupati per quello che succederà domani”, ha affermato Nadeesha*, 37 anni, madre di Badulla, spiegando come la pressione finanziaria che la crisi sta esercitando su di lei come genitore sta influenzando il benessere mentale dei suoi figli.

Secondo il Piano delle Nazioni Unite per i bisogni e le priorità umanitarie dello Sri Lanka, sebbene la crisi economica stia portando a un aumento significativo dei problemi di salute mentale, il Paese non è in grado di fornire un adeguato supporto psicosociale e psicologico a chi ne ha bisogno a causa della mancanza di risorse finanziarie. Senza un supporto adeguato, l’impatto della crisi sulla salute mentale dei bambini è destinato a peggiorare portando a minori possibilità di benessere e resilienza a lungo termine.

“In situazioni difficili e complicate i bambini possono esternare i loro sentimenti mostrando segni di disagio, che esternano con un maggior numero di pianti e urla tra i bambini piccoli e comportamenti più aggressivi o violenti nonché difficoltà nella regolazione emotiva. Alcuni interiorizzano i propri sentimenti, chiudendosi in sé stessi. Questo è ciò che stiamo vedendo accadere in Sri Lanka. I piccoli spesso faticano a dare un senso alle crisi e hanno bisogno del supporto della famiglia e degli amici per capire e ad affrontare le avversità che ne derivano. Se i bambini non ricevono l’aiuto di cui hanno bisogno, i loro sintomi possono peggiorare”, ha dichiarato Julian Chellappah, direttore nazionale di Save the Children in Sri Lanka.

“La costante preoccupazione per l’accesso al cibo, all’acqua potabile, alle medicine e perfino all’istruzione sta imponendo un tributo immenso ai bambini dello Sri Lanka. Chiediamo al governo di trovare una soluzione economica sostenibile a questa crisi, di aiutare le famiglie a rimettersi in sesto e di garantire che la tutela della salute mentale a lungo termine dei bambini sia prioritaria e adeguatamente finanziata”, ha aggiunto.

Save the Children in Sri Lanka ha pubblicato il suo primo rapporto di Valutazione Rapida dei Bisogni, con l’obiettivo di capire come le comunità siano state colpite dalla crisi in corso. L’Organizzazione sta rispondendo alle esigenze delle famiglie vulnerabili con piani per fornire denaro e sostegno per l’accesso ai mezzi di sussistenza a quasi un milione di persone. Save the Children sta inoltre dando priorità alla salute mentale e al supporto psicosociale, sensibilizzando e mettendo in grado le comunità, sia gli adulti che i bambini, di sostenere il reciproco benessere psicosociale in questi tempi di tremenda sofferenza.

*I nomi sono stati modificati per proteggere la privacy delle persone coinvolte

[1] I dati dell’indagine sono stati raccolti tra maggio e giugno 2022 su un totale di 2.309 famiglie in nove distretti dello Sri Lanka. Ogni famiglia aveva dei bambini. La dimensione minima del campione di 245 famiglie in ogni provincia fornisce un intervallo di sicurezza del 90% e un margine di errore del 5% per la popolazione target. https://resourcecentre.savethechildren.net/document/sri-lanka-crisis-rapid-needs-assessment/

[2] Gli aspetti della salute mentale e del benessere psicosociale dei bambini e degli adulti sono stati misurati attraverso scale di autovalutazione e di osservazione, che coprivano una serie di sentimenti positivi e negativi e cambiamenti nel comportamento dei bambini. Il 12,7% delle famiglie ha notato cambiamenti nell’appetito dei propri figli. Il 22,1% delle famiglie ha notato che i propri figli hanno sperimentato cambiamenti nella regolazione emotiva, cambiamenti nei modelli di sonno, pianti e urla insoliti, manifestazioni di violenza verso gli altri o pipì a letto.

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