All’Aou di Padova, lo sviluppo di tecniche chirurgiche sempre meno invasive ma altrettanto sicure è da molti anni un obiettivo dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas
Padova, 18 febbraio 2021 – È stato sicuramente un caso di estrema gravità. A un signore di 58 anni si era dilatato enormemente l’addome per la compressione esercitata da un rene policistico, provocandogli una quasi completa incapacità di alimentarsi e muoversi.
Nell’UOC di Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas dell’Azienda Ospedale/Università di Padova direttore prof. Paolo Rigotti, la prof.ssa Lucrezia Furian, chirurgo e primo operatore ha guidato l’equipe di nove figure professionali, che è riuscita a rimuovere la gigantesca massa con la sola piccola incisione di 6 cm. Il rene policistico presentava un peso da record di 23 kg.
L’intervento effettuato qualche giorno fa in laparoscopia è durato 4 ore. Il paziente dopo soli 6 giorni di degenza dall’intervento, è stato dimesso senza complicazioni, ritornando a casa, con grande soddisfazione per la rapida ripresa avuta.
La tecnica laparoscopica utilizzata per asportare la massa e il rene deformato prevede che, tramite piccole incisioni di un centimetro attraverso cui si inseriscono gli strumenti laparoscopici, il rene venga isolato dalle strutture circostanti per poi essere inserito in un apposito sacchetto che, avvicinato alla cute del paziente, permette l’aspirazione del liquido delle cisti senza contaminare la cavità addominale.
Una volta ridotte le dimensioni del rene, questo può venire estratto attraverso una piccola incisione nella parte più bassa dell’addome, come è avvenuto nel nostro caso.
Lo sviluppo di tecniche chirurgiche sempre meno invasive ma altrettanto sicure è da molti anni un obiettivo dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia dei Trapianti di Rene e Pancreas, che applica e promuove l’utilizzo di metodiche mininvasive laparoscopiche e robotiche anche nell’ambito della donazione di rene ai fini di trapianto.
Per rimuovere masse tanto voluminose, generalmente i pazienti devono essere sottoposti a un’importante incisione al centro dell’addome, ma in questo caso l’intervento di nefrectomia di un rene di dimensioni massive è stato eseguito con la sola tecnica mininvasiva laparoscopica.
Il rene policistico autosomico dominante (ADPKD) colpisce circa una persona su mille ed è quindi una delle malattie genetiche più comuni. La patologia progredisce lentamente e provoca il dilatarsi di tubuli renali, normalmente dello spessore di un capello, fino a formare dei palloncini pieni di liquido, chiamati cisti. Queste cisti crescono sia per numero che per dimensione, durante la vita di un individuo e causano la perdita totale della funzione dei reni nella metà dei pazienti, che devono pertanto sottoporsi a dialisi o trapianto renale.
Oltre a provocare la perdita della funzionalità dei reni (ADPKD rappresenta la quarta causa di insufficienza renale cronica nel mondo), la crescita delle dimensioni dei reni può in alcuni casi comportare la completa occupazione della cavità addominale da parte dei reni, che diventano masse talmente voluminose da impedire una normale qualità di vita ai pazienti.