Spirulina, il cibo del futuro

Nel 2050 ci saranno più di 12 miliardi di individui che dovranno essere nutriti e dissetati. Ciò rappresenterà un ulteriore problema per l’umanità che nel frattempo si trova ad affrontare già l’incombente cambiamento climatico e la crisi energetica. Una sfida senza precedenti sarà quindi quella di reperire cibo per tutti, nonostante la progressiva ed inesorabile riduzione di terre coltivabili e di acqua disponibile.

Il primo obiettivo da perseguire potrebbe essere quello di evitare gli sprechi oltre a cercare di esplorare un nuovo orizzonte alimentare, adottando delle tecnologie alimentari in grado di creare dei prodotti innovativi. Esistono delle risorse che si spera riusciranno a garantire l’aumentata richiesta di cibo, andando a sostituire cibi molto nutrienti ma poco ecologici e accessibili come la carne. Si tratta delle microalghe che presentano dei tassi di crescita più elevati tra i vegetali e coltivarle richiede pochissimi mezzi. Una di queste è la Spirulina, una microalga a forma di spirale di colore verde blu che cresce spontanea nelle acque salate dei laghi, nelle zone semi-aride del mondo. In passato ha rappresentato l’alimento essenziale per la popolazione dei Maya e degli Aztechi. Essa vanta un contenuto proteico pari al 65-70%, un contenuto glucidico del 20% e lipidico del 5% (acidi grassi insaturi).

Oltre alla presenza di aminoacidi essenziali, è composta da alte concentrazione di vitamine (B, D, E, K) e di minerali (calcio, magnesio, ferro, potassio, zinco, rame, manganese, cromo, selenio) che la rendono un alimento vegetale tra i più completi e bilanciati esistenti in natura. Poiché le alghe possono essere introdotte negli alimenti sotto forma di polvere e liofilizzato, nel 2013 è stato sperimentato il primo prototipo di pasta realizzata in maniera tradizionale con l’aggiunta di spirulina. A quanto pare questa integrazione non ha penalizzato il sapore che, stando al giudizio di quanti l’hanno assaggiata, risulta particolarmente gradevole. Per la facilità con cui è possibile coltivare questa microalga, servendosi di strumenti semplici e a basso costo, l’ONU la considera una risorsa davvero rivoluzionaria per i paesi più poveri, in grado di debellare fame e malnutrizione. Si stima che un chilogrammo al giorno di questo prezioso alimento sarebbe in grado di integrare l’alimentazione di mille bambini.

 

 

Eliana Soreca

Eliana Soreca

Biologo Nutrizionista. Master Internazionale di II livello in Nutrizione e Dietetica

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