Somalia, 1,8 milioni di bambini affetti da malnutrizione acuta. Nuovo rapporto IPC

Più del 50% dei bambini somali ha bisogno di cure urgenti per la malnutrizione. Azione Contro la Fame: “Necessaria una risposta su larga scala, per evitare imminente catastrofe umanitaria!”

Mogadiscio, 17 settembre 2022 – Circa 1,8 milioni di bambini in Somalia, ovvero il 54,5% dei bambini del Paese, soffrono di malnutrizione acuta e hanno urgente bisogno di cure, secondo un rapporto pubblicato dall’Integrated Food Security Classification (IPC), un gruppo di esperti indipendenti, tra cui Azione contro la Fame, organizzazione internazionale leader nella lotta alla fame.

Oggi, si stima che 4,3 milioni di persone, ovvero più di un somalo su quattro, stiano già affrontando livelli di insicurezza alimentare “di crisi” o peggiori (IPC fase 3 o superiore), il che significa che il loro apporto calorico non è sufficiente a garantirne i mezzi di sussistenza, e la vita. I livelli di mortalità hanno già superato le soglie di emergenza (IPC Fase 4) in diverse aree, tra cui i distretti di Baidoa e Burhakaba e nelle comunità particolarmente vulnerabili del Medio e Basso Shabelle. Si prevede una dichiarazione ufficiale di carestia nella regione di Bay, in Somalia, già a ottobre.

Dopo aver tenuto conto dell’assistenza alimentare attualmente prevista dalla comunità globale, Azione contro la Fame avverte che è necessario un ulteriore intervento urgente o si prevede che quasi 6,7 milioni di persone in Somalia – il 41% della popolazione totale – dovranno affrontare livelli di fame da crisi entro la fine dell’anno. Di queste, si prevede che 2,2 milioni dovranno affrontare un’emergenza fame (IPC fase 4) e almeno 300.560 persone potrebbero andare incontro alla carestia (IPC fase 5, catastrofe). Durante l’ultima carestia in Somalia, nel 2011, le vittime furono 260.000, la metà delle quali di età inferiore ai 5 anni.

“Ci sono così tante persone che stanno lottando per sopravvivere a una crisi di fame e la nostra finestra per prevenire la carestia si sta chiudendo – ha dichiarato Ahmed Khalif, direttore di Azione contro la Fame in Somalia – più della metà dei bambini somali è malnutrita. Senza aiuto, 513.550 bambini potrebbero morire per gli effetti letali della fame. Non possiamo perdere questa generazione: sono la speranza per il futuro di questo Paese”.

La fame sta aumentando rapidamente in gran parte della Somalia a causa della crisi climatica e dei prezzi eccezionalmente alti dei generi alimentari, dovuti in parte alla guerra in corso in Ucraina e ai conflitti locali. Le epidemie, tra cui la diarrea acquosa acuta, il colera e il morbillo, sono aggravate dall’impatto della siccità e dei conflitti interni, sulle infrastrutture idriche, igieniche e sanitarie inadeguate.

La Somalia è anche testimone di un numero crescente di rifugiati climatici, con oltre 3,8 milioni di persone sfollate. Secondo i dati del Somalia Drought Displacement Monitoring Dashboard, più di un milione di persone sono state sfollate tra gennaio 2021 e luglio 2022. Solo a luglio, 83.518 persone sono fuggite dalle loro case. La maggior parte di loro si trova ad affrontare la povertà estrema ed è costretta a fare affidamento sull’assistenza umanitaria, poiché ha pochi beni o opportunità di guadagno, l’aumento dei prezzi dei generi alimentari e lo scarso accesso al sostegno comunitario.

Senza interventi significativi, c’è il rischio che la carestia (fase 5 dell’IPC) non solo venga dichiarata, ma continui e si deteriori rapidamente fino al 2023. Azione contro la Fame – presente in Somalia dal 1992 e attiva sul campo per rispondere all’emergenza in corso – avverte che la situazione diventerà catastrofica senza una risposta umanitaria su larga scala.

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