Sarcoma di Ewing, asportato con successo tumore alla schiena a 13enne

Bagheria, 7 marzo 2024 – È stato eseguito al Dipartimento Rizzoli-Sicilia di Bagheria, in collaborazione con il Civico di Palermo, un intervento di asportazione di un tumore primitivo, un sarcoma di Ewing, in una paziente in età pediatrica.

Anna (nome di fantasia) è stata visitata la prima volta all’età di 11 anni dal dott. Angelo Toscano, dirigente medico dell’Ortopedia generale del Rizzoli-Sicilia di Bagheria diretto dal dott. Giovanni Pignatti: “Accusava dolore al nervo sciatico, ma un tipo di dolore particolare che mi ha subito insospettito – ricorda Toscano – Dopo esami di approfondimento presso la Radiologia di Villa Santa Teresa le abbiamo infatti diagnosticato un raro e aggressivo tumore primitivo dell’osso che al Rizzoli conosciamo bene, il sarcoma di Ewing, in una vertebra lombare. Da lì è iniziato il percorso di cura”.

Anna si è sottoposta subito a cicli di chemioterapia presso l’ARNAS Ospedale Civico di Palermo con il dott. Paolo D’Angelo, direttore dell’Oncoematologia pediatrica, ai quali ha risposto bene. Gli esami post trattamento chemioterapico mostravano un netto miglioramento; dopo qualche tempo però durante una visita di controllo è emersa una recidiva.

Angelo Toscano e Jacopo Frugiuele

Dopo gli opportuni trattamenti pre-intervento, venerdì 9 febbraio l’équipe del Dipartimento Rizzoli-Sicilia composta per la circostanza dal direttore della Chirurgia Vertebrale del Rizzoli di Bologna Alessandro Gasbarrini, dal dott. Angelo Toscano e dal dott. Fabrizio Perna dell’Ortopedia generale della sede di Bagheria, dal direttore dell’Anestesia e terapia intensiva Jacopo Frugiuele e da tutto il personale di sala operatoria ha eseguito l’asportazione del tumore.

“Per prima cosa abbiamo stabilizzato con viti e successivamente barre la colonna vertebrale e isolati e protetti midollo e radici, poi abbiamo proceduto all’asportazione dei dischi tra i corpi vertebrali, sopra e sotto la vertebra colpita dal sarcoma. Successivamente, attraverso un secondo accesso chirurgico, in questo caso laterale, abbiamo asportato anche una parte di muscolo psoas per avere un margine pulito più ampio”, spiega il dott. Toscano.

“In sala operatoria era presente insieme a noi l’équipe di chirurgica vascolare del prof. Francesco Talarico del Civico di Palermo che si è occupata di isolare i vasi arteriosi e venosi davanti alla vertebra malata – continua Toscano – Prima dell’intervento Anna si è sottoposta anche a un’embolizzazione delle arterie lombari, questa volta direttamente al Civico, ospedale col quale il Dipartimento Rizzoli-Sicilia ha da tempo una consolidata collaborazione, presso la Radiologia interventistica diretta dal dottor Mario Vallone. È stato un passaggio fondamentale per controllare e prevenire sanguinamenti di sala operatoria”.

I dischi tra le vertebre, rimossi insieme alla vertebra malata, sono stati sostituiti dai chirurghi del Rizzoli con una protesi in carbonio modulare affinché fosse possibile eseguire poi un ciclo di radioterapia. “La protesi modulare è come una serie di mattoncini, si assembla fino ad ottenere la misura adeguata a ripristinare in questo caso la corretta lordosi, cioè riproducendo la curva ideale che assomigli il più possibile alla curva nativa della colonna vertebrale” aggiunge Toscano.

“È la prima volta che eseguiamo al Rizzoli-Sicilia l’asportazione di un tumore primitivo dell’osso in una paziente in età pediatrica – sottolinea il dott. Gasbarrini – L’intervento si è svolto alla perfezione, al Rizzoli le vertebrectomie che eseguiamo per tumori aggressivi come il sarcoma di Ewing, cordomi, condrosarcomi, osteosarcomi, tumori a cellule giganti, osteoblastomi sono tutte personalizzate. In rapporto all’estensione del tumore infatti noi chirurghi dobbiamo capire quanta parte di osso ed eventualmente tessuti resecare, pianificando inoltre la protesi con la quale poi andremo a sostituire quanto asportato. In questo caso la protesi in carbonio era la scelta più adeguata per permettere ad Anna di completare il suo percorso di cura”.

“Il Rizzoli da sempre è punto di riferimento per bambini e giovani con problemi ortopedici complessi e oncologici. Il primo intervento su tumore delle ossa in Istituto fu fatto esattamente cento anni fa, nel 1924, quando questa malattia estremamente aggressiva era pressoché sconosciuta – spiega il direttore generale dell’Istituto Ortopedico Rizzoli Anselmo Campagna – Sono oltre 50mila i pazienti che abbiamo seguito in ambito oncologico e avere la possibilità di farlo anche a Bagheria è per noi un grande risultato”.

“Poter curare le persone con le metodiche cliniche e chirurgiche più all’avanguardia sviluppate grazie alla ricerca, è tra le nostre principali missioni come IRCCS, il nostro profilo di ospedale scientifico di riferimento per l’ortopedia. Per i pazienti siciliani, grazie all’accordo tra le Regioni Emilia-Romagna e Siciliana, si aggiunge la possibilità di farlo vicino al luogo di residenza, e questo significa molto anche per la vita delle famiglie soprattutto quando si tratta di patologie che necessitano lunghi periodi di cura o numerosi controlli”, dice Campagna.

“La fattiva e proficua collaborazione dell’ARNAS Civico con il Dipartimento Rizzoli-Sicilia è attiva da oltre dodici anni – sottolinea il Commissario straordinario Walter Messina – Aver potuto collaborare e partecipare a questo importante intervento è la conferma di quanto lo scambio di competenze porti a grandi risultati. Continueremo a lavorare insieme ogni qualvolta i casi clinici da trattare necessiteranno di competenze multidisciplinari a beneficio di tutti i pazienti che decideranno di rivolgersi alle nostre strutture”.

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