Oltre la Brexit: sfide e opportunità per la ricerca scientifica tra Italia e Regno Unito

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Ad Anacapri il Cnr ospita il meeting bilaterale Italia-Regno Unito, un momento di confronto sulla governance della ricerca nei due paesi. A pochi mesi dal referendum, rappresentanti di enti di ricerca, università e scienziati discuteranno temi chiave della ricerca nel contesto dell’uscita del Regno Unito dall’Ue. I lavori si concluderanno con due sessioni dedicate alle tecnologie quantistiche e alle tecnologie innovative per il patrimonio culturale

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Prof. Massimo Inguscio

Anacapri, 6 ottobre 2017 – Si è tenuto, presso il centro del Consiglio nazionale delle ricerche Osservatorio Cultura Ricerca Formazione Divulgazione di Anacapri (ex ‘Osservatorio svedese’), il “High Level Research Italy–UK Bilateral Meeting, organizzato dal Cnr in cooperazione con il Science and Innovation Network del governo UK e l’Ambasciata Britannica Roma. Un’occasione di confronto e di diplomazia scientifica dopo il referendum del 23 giugno 2016 con cui ha preso avvio il processo di uscita del Regno Unito dall’Unione europea.

Sul tavolo le sfide e le opportunità conseguenza della Brexit. “Questo significativo mutamento all’interno dell’Unione potrebbe ripercuotersi anche in ambito scientifico, ad esempio, sulla rappresentanza nei processi decisionali, sulla partecipazione alle linee guida e alle tematiche di Horizon 2020, su modalità e quantità dei finanziamenti a progetti di ricerca europei, in corso e futuri – spiega Massimo Inguscio, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, che oggi ha aperto i lavori dell’evento italo-britannico – Il sistema italiano di ricerca continua ad essere a livelli eccellenti, tra i migliori in Europa, ad esempio per numero di Erc vinti e in settori fondamentali per il futuro come la cura e valorizzazione del patrimonio culturale e le tecnologie quantistiche. Al tempo stesso occorre trovare soluzioni innovative concertate con la politica di ricerca delle istituzioni per attrarre e trattenere le ricercatrici e i ricercatori migliori, italiani e stranieri. È nostro impegno dunque, invertire questo trend facendo sistema, anche attraverso la cooperazione con Paesi a elevata qualità e gestione della ricerca e dei fondi come la Gran Bretagna. La scienza è inclusiva, senza confini e si impegna ad investire sui migliori”.

“La ricerca scientifica britannica esprime eccellenze in diversi ambiti a livello mondiale– ha dichiarato l’Ambasciatore britannico in Italia Jill Morris – attrae nelle sue strutture avanzati progetti e ricercatori internazionali tra i più brillanti, e svolge un ruolo di leader nell’acquisizione di grants ERC per la ricerca di frontiera e nel coordinamento di progetti internazionali finanziati nell’ambito di Horizon 2020. Il Regno Unitopotrà uscire dall’Unione Europea, ma resta ferma la determinazione del governo britannico di rafforzare ed espandere le nostre relazioni nella campo della ricerca scientifica con tutti i partner europei, Italia in primis. Voglio in proposito riconoscere il talento di moltissimi ricercatori italiani che contribuiscono in maniera significativa ai successi della ricerca Made in Britain e al progresso del sapere scientifico in senso più ampio”.

La due-giorni di Anacapri ha visto la partecipazione di alti rappresentanti dei principali enti di ricerca, università e ricercatori dei rispettivi Paesi.

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