Libere Parafarmacie Italiane, Ruggiero: “Negare la Fascia C alle parafarmacie è anticostituzionale”

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Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero

Napoli, 17 giugno 2017 – In merito agli ultimi episodi che hanno visto protagonisti, da una parte il M5S, con un’interrogazione al Ministero della Salute sui Farmaci di Fascia C e dall’altra, un emendamento sul Riassorbimento, a firma On. Fregolent, PD, le Libere Parafarmacie Italiane, rilasciano un loro comunicato a firma del loro Presidente dott. Ivan Giuseppe Ruggiero.

“Il provvedimento del M5S consta di un’Interrogazione al Ministro della Salute, a risposta in commissione 5-11423, a firma Bernini-Lorefice, presentata martedì 23 Maggio 2017 seduta n.802, riguardante i Farmaci di Fascia C. L’interrogazione del M5S – segnala il dott. Ruggiero – inizia con una premessa assolutamente condivisibile, e cioè la seguente: La Costituzione Italiana riconosce il diritto alla salute definendolo un diritto fondamentale dell’individuo. Secondo l’articolo 32 “la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dl rispetto della persona umana”.

L’interrogazione del M5S continua descrivendo la spesa annuale dei Farmaci di Fascia C che grava su ogni famiglia italiana, complessivamente dichiarata come 3 miliardi di euro e la segnalazione che potrebbe essere contenuta in maniera significativa con un provvedimento di Liberalizzazioni che consentisse, anche alla Parafarmacie, dove vige l’obbligo di un Farmacista, la vendita dei Farmaci di Fascia C.

Siamo assolutamente in accordo con i principi espressi nell’interrogazione M5S – scrive il Presidente Ruggiero – bisogna ridefinire organicamente la distribuzione e la vendita dei farmaci, nell’ottica di stimolare la concorrenza e la conseguente riduzione dei prezzi di vendita, favorendo di fatto, e questo è importante, quanto riportato nella nostra Costituzione e cioè l’accessibilità ai farmaci per tutti i cittadini”.

“Leggendo questa interrogazione – dichiara il Presidente LPI – limitare l’accesso ai farmaci per tutti i cittadini e quindi negare la vendita dei farmaci di Fascia C nelle Parafarmacie è anticostituzionale. Si va contro la Costituzione con provvedimenti pro-Lobby, negando la Fascia C nelle Parafarmacie. I provvedimenti contro le Parafarmacie, quindi, sono contro l’economia del nostro Paese e contro gli interessi dei cittadini italiani. Mi auguro per lo meno – scrive Ruggiero – in una risposta articolata da parte del Ministro della Salute”.

“Il Secondo provvedimento menzionato, a firma dell’on. Fregolent PD – prosegue Ruggiero – riguarda la proposta emendativa 13.2 in XII Commissione, in sede referente riferita al C. 3868, pubblicata nel bollettino delle Giunte e Commissioni del 23/05/2017.
Nella proposta emendativa si parla di una graduatoria su base regionale per l’accesso alla titolarità delle farmacie, con criteri, che noi definiamo ‘paletti-limitativi’ che vanno da una pianta organica, distanze, punteggi, titoli, età, parentele, anzianità, contratto, tanto da definire il provvedimento assolutamente inadeguato.

Questa tipologia di proposta – scrive il Presidente di LPI – non aiuterebbe tutti i colleghi a risolvere la loro questione, perché gli stessi paletti prevedono l’esclusione di molti colleghi dalla graduatoria. La storia del ‘concorsone’, sancito da una legge di qualche anno fa, ci ha insegnato che questi tipi di provvedimenti lasciano il tempo che trovano. Sono provvedimenti a parte lunghissimi, che sollevano sempre una marea di ricorsi. A oggi siamo ancora in alto mare per un’analoga legge di diversi anni fa.

Rispettiamo l’impegno dell’On. Fregolent – continua Ruggiero – ci mancherebbe altro, ma per noi questa proposta è inadeguata. Non obblighiamo nessun collega a partecipare a questa ipotetica graduatoria, se sarà approvata, ma nulla deve cambiare per le Parafarmacie, che non si vedono rappresentate da questo provvedimento e che non lo utilizzeranno.

Ci auguriamo che non sia un primo passo – insiste Ruggiero – per eliminare le Parafarmacie, il Decreto che le ha viste nascere, ed eliminare anche la figura del Farmacista dalle stesse. Sarebbe un Grave errore nei confronti di chi ha investito, dei cittadini italiani, e di tanti professionisti, magari all’epoca anche elettori del PD, che si vedrebbero illusi dallo stesso partito che li ha fatti nascere. Il Farmacista è il garante della sicurezza della salute pubblica, eliminarlo significherebbe creare un danno ai cittadini italiani.

Il Ministro Lorenzin giustifica sempre la non fuoriuscita della fascia C, Facendo riferimento sempre a pareri della Corte Costituzionale e appellandosi sempre al principio di yutela della Salute Pubblica. Discorsi vecchi – replica Ruggiero – La sentenza parla di meno vincoli delle nostre attività di Parafarmacie rispetto alle Farmacie, e non per questo non operiamo a tutela della Salute Pubblica, ma ci sono meno vincoli perché lo stesso Governo non avendoci concesso la possibilità, al momento, di poter vendere farmaci di Fascia C, ma anche Farmaci di Fascia A (come Farmacia non Convenzionata), il legislatore ha pensato superfluo vincolarci come le Farmacie. Parliamo di vincoli, ma ribadisco che i locali sono ‘sicuri’ e sono idonei a garantire la buona distribuzione dei prodotti”.

Dott. Ivan Giuseppe Ruggiero
Presidente Libere Parafarmacie Italiane

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