La Convenzione ONU sull’infanzia e adolescenza compie 30 anni. FIMP: “Grande conquista sociale”

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Dott. Paolo Biasci

Roma, 20 novembre 2019 – La Convenzione ONU sui Diritti dell’infanzia e dell’Adolescenza compie oggi 30 anni. “La sua approvazione è stato un momento storico nonché una grande conquista sociale che ha garantito maggiori tutele a milioni di giovani in tutto il mondo”. È questo il commento della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) rilasciato in occasione dell’anniversario.

“Dopo tre decenni possiamo dire che il nostro Paese ha rispettato e messo in pratica tutte le raccomandazioni contenute nel documento – sottolinea il dott. Paolo Biasci, Presidente Nazionale della FIMP – L’Italia infatti si classifica ai primi posti in Europa e al mondo per quanto riguarda la qualità di vita dei più giovani e il loro livello di salute. Siamo convinti che questi risultati siano stati raggiunti anche grazie all’impegno e alla dedizione della pediatria di famiglia. È una peculiarità del nostro sistema sanitario nazionale che potrebbe essere presa ad esempio anche da altri Paesi. Siamo oltre 7.000 professionisti presenti in modo capillare su tutta la Penisola e ci adoperiamo per educare i giovani e i genitori a condurre stili di vita sani e a prevenire le malattie più gravi”.

A trent’anni dal 20 novembre 1989 i pediatri della FIMP ribadiscono il loro impegno di tutela e di promozione della salute di ogni bambino. Assicurano il loro ruolo di avvocati dei bambini a difesa dei loro diritti anche se inespressi, accompagnando ciascuno nella loro crescita attraverso la prevenzione in genere e corretti stili di vita.

“Il nostro auspicio è che i diritti dei minori siano davvero rispettati e garantiti in ogni angolo del Pianeta – conclude la dr.ssa Milena Lo Giudice, coordinatore nazionale dell’Area Etico-Sociale di FIMP – Ciò purtroppo ancora non avviene in diversi Stati come, per esempio, in quelli dove sono in corso guerre sanguinose. Deve essere quindi impegno di tutti noi sensibilizzare le istituzioni nazionali e internazionali affinché le garanzie, contenute nella Convenzione dell’89, non rimangano solo sulla carta”.

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