Infezioni batteriche e antibiotico-resistenza. Un team di esperti si riunisce a Ferrara

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AOU Ferrara_ingresso1 Arcispedale S. Anna aula magna panoramica (2)Ferrara, 4 novembre 2016 – Sabato 5 novembre presso l’Aula Magna dell’Ospedale di Cona si svolgerà la seduta della Società Medico Chirurgica di Ferrara che tratterà il tema dell’antibiotico-resistenza dei batteri. I maggiori esperti provinciali in campo microbiologico, epidemiologico, farmaceutico, clinico e terapeutico (Bettoli, Libanore, Cultrera, Volta, Rossi, Carletti, Zoppellari, Toni, Antonioli, Manzalini, Gallerani) affronteranno il problema analizzando gli aspetti emergenti di un fenomeno sempre più preoccupante, sia in campo umano che nel settore veterinario.

Nel mondo nel 2050, se non cambieranno le disponibilità, le morti per le infezioni batteriche causeranno infatti circa 10 milioni di decessi l’anno, superando lungamente le morti per tumore. I batteri antibiotico-resistenti sono, infatti, responsabili nel nostro Paese del 10% delle infezioni riscontrate in Ospedale e l’Italia è la nazione europea con le percentuali di resistenza più elevate che, in alcuni casi, arrivano fino al 50%.

Circa la metà dei farmaci utilizzati contro i batteri risulta inefficace. Tra questi alcuni degli antibiotici più diffusi. In mancanza di nuove molecole farmacologiche, l’imperativo categorico è impiegare bene gli antibiotici disponibili mediante un’organizzazione strutturata della prescrizione degli stessi (antimicrobial stewardship), per evitare di finire nell’era preantibiotica senza nessuna opportunità terapeutica. La battaglia contro il fenomeno dell’antibiotico-resistenza passa anche attraverso protocolli per abbattere le infezioni in tutte le strutture e residenze sanitarie. Parola d’ordine quindi “appropriatezza nell’utilizzo degli antibiotici” al fine di ridurne l’abuso, prolungarne il più possibile l’efficacia ed incentivare l’introduzione di terapie innovative in grado di fronteggiare i ceppi resistenti.

La strategia per contrastare la diffusione dei superbatteri passa attraverso l’educazione degli operatori sanitari, con il lavaggio delle mani e l’uso dei guanti. Inoltre lo screening dei portatori, il loro isolamento e la diagnosi microbiologica rapida, se applicate sistematicamente, garantiscono buoni risultati con limitazione della trasmissione.

fonte: ufficio stampa (foto del Servizio Audiovisivi dell’AOU di Ferrara)

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