Health Big Data: il futuro della sanità italiana, modello anche in Europa

L’architettura cloud federata tra le Reti Oncologica, Cardiologica, Neurologica e Pediatrica che aggregherà i dati dei 51 IRCCS italiani, si candida ad essere modello per l’integrazione di quelli europei. La piattaforma c/o Istituto Nazionale di Fisica Nucleare “ospiterà” dati interoperabili riguardanti genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica, imaging clinico, radiomica, e follow-up dei pazienti

Roma, 30 settembre 2023 – Riconoscendo l’importanza della trasformazione digitale per il benessere dei cittadini, il MEF ha finanziato con 55 milioni di euro Health Big Data, progetto pluriennale coordinato dal Ministero della Salute per la creazione di una piattaforma tecnologica dove saranno raccolti, analizzati e condivisi dati clinici e scientifici dei pazienti. Health Big Data è uno straordinario passo avanti nel percorso di digitalizzazione della sanità italiana iniziato col Fasciolo Sanitario Elettronico.

Il progetto, decennale, è realizzato dall’élite della sanità e dell’Information Technology italiane: le Reti del Ministero della Salute (Oncologica, che ne è anche coordinatore, Cardiologica, Neurologica e Pediatrica con 51 IRCCS associati), l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, il Politecnico e la Fondazione Politecnico di Milano e Reply.

Da sin: Piergiuseppe Pelicci e Ruggero De Maria

Ieri mattina, ai lavori dell’ottavo meeting annuale di Alleanza Contro il Cancro, il prof. Piergiuseppe Pelicci, direttore scientifico di ACC, della ricerca allo IEO e responsabile di HBD, ha aggiornato su presente e futuro del progetto. Tre gli obiettivi raggiunti in altrettanti anni: “È pronta l’architettura del cloud centralizzato presso INFN che consentirà di connettere tutti gli IRCCS italiani; è una struttura estremamente innovativa poiché si basa sul concetto di federazione che prevede che i dati, resi interoperabili, condivisibili e aggregabili per progetto, restino negli ospedali che li hanno generati”.

Sono stati inoltre, ed è questo il secondo obiettivo raggiunto, potenziati e trasferiti nell’infrastruttura i data centers delle Reti patologiche nazionali ed è stata creata, terzo obiettivo, una comunità di medici, scienziati ed esperti appartenenti agli IRCCS che ha lavorato per omogeneizzare processi e protocolli di trattamento dei dati.

“Altrettanti gli obiettivi per i prossimi tre anni: il lancio vero e proprio del sistema con la creazione di studi nazionali – ACC in materia di oncologia personalizzata – la connessione degli IRCCS al cloud federato affinché i dati possano essere trasferiti e condivisi; la candidatura di Health Big Data a Rete per l’integrazione dei dati clinico-scientifici del Paese aggregando anche altre iniziative che in maniera un po’ frammentata si stanno muovendo in Italia. In questo senso ACC ha, con il suo data center, col suo concetto di cloud federato, individuato come modello della federazione dei dati anche a livello europeo, un’esposizione notevole e questo è un ulteriore, grande challenge”.

Il progetto sintetizzato da Pelicci prevede infatti la creazione o il potenziamento di piattaforme IT locali, presso ciascuno dei 51 IRCCS partecipanti, che garantiscano estrazione, integrazione e interoperabilità di dati clinici e scientifici. La tipologia di dati che verrà raccolta e condivisa è eterogenea e comprende dati omici (genomica, trascrittomica, proteomica, metabolomica), clinici (cartella medica elettronica e dati di follow-up dei pazienti), di imaging clinica e radiomica e dati forniti dal paziente. Nel medio termine, verranno anche inclusi dati provenienti da biosensori, dati ambientali, sociali ed economici.

A Genova, nell’ambito dei lavori dell’ottava edizione dell’Annual Meeting di Alleanza Contro il Cancro, la Rete indicata dal Ministero come coordinatore del progetto, è stata presentata la docu-clip curata da Massimo Boni, responsabile comunicazione ACC e dello stesso progetto Health Big Data, in cui i partners – Pelicci, Paolo Locatelli per Fondazione PoliMi, Pierluigi Plebani per PoliMi, Barbara Martelli per INFN e Carlo Malgieri per Reply – raccontano HBD in tutte le sue declinazioni.

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