Dipendenze patologiche, nuovi paradigmi di lettura e strumenti operativi. Congresso FeDerSerD a Milano

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Milano, 8 ottobre 2019 – Dal 9 all’11 ottobre si svolge a Milano presso il Centro Congressi Hotel Michelangelo l’VIII Congresso di FeDerSerD, la più grande Società Scientifica nel settore delle dipendenze patologiche.

“Fare clinica oggi”, “modelli di intervento specialistici”, “rete tra servizi e Territorio”, “nuove evidenze scientifiche”, “cambiamento e innovazione”, “presa in carico precoce”, “integrazione multidisciplinare”, “appropriatezza ed efficacia nei modelli di intervento”, “realizzazione linee guida coerenti”, “scambio multiprofessionale e multidisciplinare”: ecco le parole chiave che saranno al centro dei lavori di questi 3 giorni a cui partecipano oltre 500 professionisti del settore delle dipendenze patologiche.

“Nei 580 servizi delle dipendenze pubblici territoriali e nelle 1.200 strutture del sistema di intervento, si curano circa 300.000 persone l’anno, giovani e anziani, affetti da patologie da dipendenze, principalmente eroina, cocaina, alcol, tabacco, cannabinoidi, psicofarmaci, e da gioco d’azzardo patologico (GAP). E i quaranta anni di lavoro nei SerD ci hanno insegnato a cogliere i cambiamenti, spesso al di là di leggi e risorse, proponendo le corrette evoluzioni organizzative. Come per esempio abbiamo fatto con gli accordi con i servizi psichiatrici e la magistratura di sorveglianza”, spiega Pietro D’Egidio, Presidente Nazionale FeDerSerD anticipando il suo discorso di apertura del prossimo VIII Congresso Nazionale.

Oggi l’evoluzione dei consumi e degli stati di dipendenza, i nuovi consumi giovanili, le sfide al limite dei rischi, i comportamenti di addiction come il gambling richiamano la necessità di nuovi paradigmi di lettura, di una nuova clinica e di nuovi strumenti operativi. La patologia psichiatrica concomitante, le patologie infettive ad alto tasso di espressività nella popolazione dipendente, le dipendenze da comportamenti, un mercato che cerca di ampliare oltre ogni limite le indicazioni per l’uso di oppiacei da prescrizione, vedono impegnati i 7.000 operatori pubblici delle dipendenze che sono una risorsa essenziale e una garanzia di legalità per il Paese.

Una risorsa che esprime un impegno eroico e insieme altamente insufficiente. Solo modelli di intervento specialistici, in rete con i contesti sanitari e sociosanitari del territorio, potranno garantire risultati terapeutico riabilitativi ancora migliori.

“Siamo convinti che sia la terapia che la prevenzione e il reinserimento delle dipendenze si trovino di fronte ad un grande problema socio-culturale: le dipendenze non sono più viste come un pericolo e quindi il primo processo che dobbiamo contribuire ad attivare è che il recupero delle persone, al di là del loro impatto sociale, abbia un valore generativo per la comunità”, continua il Presidente Nazionale D’Egidio, e sottolinea “che proprio per questi motivi il congresso sarà anche uno stimolo per i decisori politici per riscrivere la legge quadro sulle dipendenze, partendo dai compiti indicati per i SerD e le Comunità terapeutiche dai LEA, ricostruendo gli organici, avviando virtuosi percorsi di formazione, ricerca e valutazione”.

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