Telethon, raccolta record per sostenere la ricerca

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Ieri sera si è conclusa la maratona televisiva della Fondazione Telethon sulle reti Rai: milioni di italiani hanno sostenuto la ricerca sulle malattie genetiche rare scendendo nelle piazze come volontari o donando attraverso il numero solidale 45501

telethon-maratona-2Roma, 21 dicembre 2015 – La ventiseiesima maratona televisiva della Fondazione Telethon sulle reti Rai si è conclusa ieri sera, domenica 20 dicembre, con una puntata speciale di “Affari tuoi” e ha permesso di raccogliere 31,5 milioni di euro che saranno destinati a sostenere la ricerca scientifica della Fondazione Telethon sulle malattie genetiche rare.

“Non mi arrendo” (#nonmiarrendo) è stato il titolo della campagna di quest’anno, filo conduttore delle numerose iniziative. Questa espressione testimonia la difficoltà quotidiana delle persone malate e delle loro famiglie ma allo stesso tempo la fiducia nella possibilità di farcela nella difficile battaglia contro la malattia.

“Una gara di solidarietà vinta soprattutto dagli italiani che hanno sposato la causa della Fondazione Telethon attraverso le tantissime donazioni ma anche scendendo in campo in prima persona diventando nostri volontari. Quest’anno è cresciuto moltissimo il coinvolgimento di singoli ed associazioni – ha commentato il presidente della Fondazione Telethon Luca di Montezemolo – Ci ha reso possibile, fra le molte iniziative, la realizzazione di banchetti per la raccolta fondi in oltre 3.000 piazze italiane. Il nostro ringraziamento va a tutti coloro che ci hanno sostenuto e continuano a farlo. Alla Rai che ha collaborato con grande impegno alla realizzazione di questa maratona, alle aziende partner ai nostri ricercatori e alle famiglie”.

telethon-maratona-1Tantissimi i volti di questa edizione della maratona, dai personaggi noti del mondo dello spettacolo e della musica ai ricercatori, alle famiglie e ai donatori che hanno raccontato il loro impegno e la loro lotta quotidiana. Nel corso del Telethon show in prima serata su Rai Uno venerdì è intervenuto Piero Angela, unanimemente riconosciuto come il precursore della divulgazione scientifica nella televisione italiana, che ha raccontato, con il prof. Luigi Naldini, gli straordinari risultati raggiunti dalla ricerca Telethon nella terapia genica.

Il Telethon Show, serata di intrattenimento che nasce con l’obiettivo di informare e sensibilizzare il pubblico sul problema delle malattie genetiche rare e sull’importanza di sostenere la ricerca scientifica, andato in onda su Rai Uno venerdì 18 dicembre, è stato il programma più visto fra tutti: ha ottenuto in prima serata (dalle 21.20 a mezzanotte) il 15,23% di share, pari a 3.333.000 telespettatori. Ottimo anche il risultato della parte notturna del Telethon Show (dalle 00.00 alle ore 1.10), con il 13,22% di share, pari a 1.115.000 telespettatori.

Il successo della ventiseiesima maratona Telethon emerge anche dal gran numero di contatti generato e alimentato dalla piattaforma social media della Fondazione Telethon sui profili Facebook, Twitter e Instagram e sul canale Youtube dove le storie dei protagonisti hanno avuto voce in tempo reale riscuotendo un crescente successo nella rete, soprattutto sulla pagina Facebook dove, proprio nei giorni della maratona, sono stati raggiunti e superati i 200k “mi piace”. Altra novità di questa edizione è stata la Social Room, un finestra aperta, per tutta la durata della maratona, dalla televisione sul mondo web e social.

I fondi raccolti grazie alla generosità degli italiani saranno destinati alla ricerca scientifica della Fondazione Telethon sulle malattie genetiche rare.

Dal 1990 a oggi la Fondazione Telethon ha investito in ricerca oltre 450 milioni di euro, ha finanziato oltre 2.500 progetti con oltre 1.500 ricercatori coinvolti e più di 470 malattie studiate. Grazie a Telethon sono state messe a punto terapie per alcune malattie rare prima considerate incurabili (ADA-SCID, leucodistrofia metacromatica e sindrome di Wiskott Aldrich). Nell’ultimo anno, inoltre, sono stati fatti importanti progressi verso l’applicazione di nuove terapie per pazienti affetti da beta-talassemia (malattia genetica caratterizzata da un’anemia cronica per la quale l’unico trattamento ad oggi è il trapianto di midollo) e da emofilia B (dovuta al difetto di uno dei fattori della coagulazione del sangue che causa sanguinamenti spontanei potenzialmente letali).

fonte: ufficio stampa

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