Operare per la sicurezza nei luoghi di lavoro senza esame di Stato: Chimici e Fisici contestano la legge di bilancio

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Padova, 24 dicembre 2018 – Operare per la sicurezza ambientale e la salute delle persone nei luoghi lavoro senza esame di Stato? Chimici e Fisici italiani non ci stanno. La presa di posizione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici è forte nei confronti dei commi 279-bis, e seguenti, contenuti nella legge di bilancio 2019.

Secondo questi commi, infatti, è previsto che al nuovo Albo dei tecnici della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro ci si possa iscrivere senza però aver superato l’esame di Stato: si tratta di una figura professionale che andrebbe a operare negli stessi ambiti riconosciuti alla professione sanitaria di CHIMICO, istituita con Regio Decreto del 1 marzo 1928, n. 842, regolamentata dal DPR 5 giugno 2001, n. 328 e definita come sanitaria dalla Legge 11 gennaio 2018, n. 3.

Come per ogni altra professione regolamentata, prevede il preventivo superamento di un esame di Stato e la successiva iscrizione all’Albo professionale.

Se il testo fosse approvato, la professione di tecnico della prevenzione nell’ambiente e nei luoghi di lavoro potrebbe essere esercitata, per ben 10 anni, da parte di lavoratori autonomi o dipendenti senza alcun titolo di laurea ed in assenza di qualsiasi abilitazione professionale, ma che operano nel settore anche solo da tre anni. Inoltre, i professionisti iscritti ad altri Albi o anche i dipendenti pubblici – in possesso di laurea che permetta l’accesso alla professione di Chimico – dovrebbero iscriversi a questo nuovo albo.

La salute delle persone nei luoghi di lavoro e, più in generale, la tutela dell’ambiente e della collettività sono ambiti che necessitano di competenze e di preparazione scientifica prima di tutto. Non possono essere lasciate a lavoratori senza un’adeguata conoscenza, senza i titoli adeguati ad assolvere a un compito così delicato e centrale per la tutela della collettività.

La Federazione Nazionale degli Ordini dei Chimici e dei Fisici ha dunque chiesto al Presidente del Senato e ai senatori di non approvare i commi 279-bis della legge di bilancio 2019, perché devono essere completamente riaggiornati e riformulati, salvaguardando le professioni tecniche e sanitarie che già svolgono attività nell’ambito dell’igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, di igiene e sicurezza alimentare, di tutela dell’ambiente e prevenzione dall’inquinamento.

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