Malattie non trasmissibili, al via il progetto europeo “JA PreventNCD”

Ancona, 5 marzo 2024 – Dal 13 al 15 febbraio 2024 a Oslo si è svolto il meeting di apertura dell’azione congiunta “JA PreventNCD”. L’obiettivo a livello europeo è quello di ridurre l’impatto delle Non-Communicable Diseases (Malattie Croniche non Trasmissibili – NCD), affrontando i fattori di rischio sia a livello individuale che sociale.

Coordinato dalla Direzione Norvegese della Sanità, la Joint Action PreventNCD della durata quadriennale, mira alla diffusione di un approccio olistico in grado di affrontare il crescente impatto delle malattie non trasmissibili. Esse includono il cancro, il diabete di tipo 2, le malattie cardiovascolari e respiratorie. Patologie che rappresentano un’importante sfida per la salute pubblica, con una spesa sanitaria di ben 115 miliardi di euro.

L’urgenza di un’azione coordinata nasce sia dagli aumentati costi sociali ed economici che dalla crescente incidenza ditali patologie. Si stima che ad oggi oltre il 75% delle persone è esposto al rischio di malattie non trasmissibili. Tra i fattori di rischio figurano una dieta non equilibrata, il fumo, il consumo di alcool e l’inattività fisica.

JA PreventNCD ha le carte in regola per essere un’iniziativa storica: 25 Paesi europei partecipanti, 99 partner di progetto tra cui la Regione Marche e l’IRCCS INRCA, 10 partner associati, un budget di 95,5 milioni di euro, con un contributo dell’UE di 76,5 milioni di euro.

Linda Granlund, Responsabile Norvegese del Coordinamento, enfatizza quanto la JA PreventNCD rappresenti un’innovazione sottolineando che “tali malattie non trasmissibili possono essere prevenute, ma serve un nuovo paradigma coordinato, con il 20% dei bilanci sanitari dedicati alla prevenzione, simbolo dell’evoluzione dell’approccio europeo alla salute”.

Sull’onda di questo cambiamento il prof. Knut-Inge Klepp, coordinatore scientifico del progetto presso l’Istituto Norvegese per la Salute pubblica, afferma: “sono essenziali azioni che affrontino i fattori determinanti di salute, economici e sociali, per creare opportunità paritarie e garantire un buono stato di salute e un reale contrasto alle disuguaglianze”.

La Direttrice Generale dell’IRCCS INRCA Maria Capalbo sottolinea che: “tale joint action rappresenta per il nostro Istituto e la Regione l’ambizioso obiettivo di ridurre l’onere di tali malattie attraverso un approccio internazionale volto alla prevenzione dei fattori di rischio e all’attivazione di politiche atte a contrastare le disparità di approccio alle cure. Lo scopo è quello di attivare programmi di prevenzione e promozione della salute per diagnosi sempre più precoci e terapie personalizzate atte a migliorare la qualità della vita dei nostri utenti, prevalentemente anziani”.

Fabiola Olivieri, Direttrice Scientifica ff IRCCS INRCA evidenzia l’importanza scientifica del progetto spiegando che “esso permetterà di valutare come le interazioni tra genetica, epigenetica e fattori ambientali incidano sull’insorgenza di cancro o patologie non trasmissibili. Inoltre il focus sarà sulla prevenzione dell’osteoporosi e delle fratture da fragilità come previsto dal “Percorso Preventivo-Diagnostico-Terapeutico-Assistenziale (PPDTA) per Osteoporosi e Fratture da Fragilità- Integrazione Prevenzione-Territorio-Ospedale”.

L’INRCA lavora in perfetta sinergia con la Regione attraverso il Piano Regionale della Prevenzione delle Marche 2020-25 e azioni di alfabetizzazione sanitaria (Health Literacy) e prevenzione attraverso le lenti dell’equità. La Regione inoltre si occuperà della raccolta e analisi dei dati di sorveglianza epidemiologica (es. OKkIO ALLA SALUTE, HBSC, PASSI) i quali rappresentano lo strumento principe per orientare le scelte di politica socio-sanitarie per prevenire e contrastare il cancro o tali patologie croniche.

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