La pantomima dei crediti ECM

(foto: Pixabay)

Teramo, 26 giugno 2023 – Numerose sono le occasioni in cui mi è capitato di assistere, nel più o meno recente passato ed in qualità di relatore, alle verifiche attuate mediante somministrazione di questionari “ad hoc” ai colleghi medici e veterinari iscritti ad eventi formativi che prevedevano l’attribuzione di “crediti ECM” (Educazione Continua in Medicina) ai partecipanti che avessero fornito un numero sufficiente di risposte corrette alle domande a risposta multipla formulate tramite i questionari anzidetti.

Premesso che l’aggiornamento permanente e la formazione continua dei professionisti operanti nel mondo della sanità – ivi compreso il personale infermieristico – costituiscono due priorità assolute e ineludibili al contempo, sarebbe legittimo attendersi che il raggiungimento degli obiettivi caratterizzanti i succitati eventi formativi, certificato dalla concessione dei crediti ECM ai partecipanti che abbiano superato il test finale di apprendimento, si ispirasse a criteri quanto più possibile oggettivi e meritocratici.

Prof. Giovanni Di Guardo

Lo spettacolo cui mi sono trovato ad assistere in svariate occasioni e in diversi contesti territoriali del nostro Paese confligge apertamente, purtroppo, con l’impianto sopra delineato, che tenderei ad assimilare – quantomeno nella mia esperienza – ad una “operazione virtuosa solo sulla carta”.

Qui di seguito la scena che con disarmante frequenza si è presentata davanti ai miei occhi: alla pregressa compilazione del questionario a cura dei partecipanti, ai quali veniva concesso di interloquire liberamente fra loro, faceva immancabilmente seguito l’esplicitazione se non la ‘dettatura’ delle risposte corrette da parte della collega o del collega ‘preposto’, ben prima che i partecipanti consegnassero i rispettivi elaborati che, una volta “corretti adeguatamente”, avrebbero giocoforza contenuto il 100% della risposte esatte!

Fatta la legge – i crediti ECM sono obbligatori per il personale sanitario -, trovato l’inganno, questa è l’Italia ahimè/ahinoi, un Paese ove l’importante è che “tutto torni sulla carta”!

Panta rei.

Prof. Giovanni Di Guardo

Prof. Giovanni Di Guardo

Già Professore di Patologia Generale e Fisiopatologia Veterinaria presso la Facoltà di Medicina Veterinaria dell'Università degli Studi di Teramo

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