Immigrati portatori di malattie? Studio OMS smentisce falso mito. AMSI e UMEM: “Basta strumentalizzazioni”

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Roma, 22 gennaio 2019 – Grande soddisfazione viene espressa dall’Associazione Medici di Origine straniera in Italia (AMSI) e dalla Confederazione Internazionale-Unione Medica Euro Mediterranea (UMEM) insieme a tutte le associazioni aderenti al movimento Internazionale Uniti per Unire, dopo il recente rapporto curato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha sancito la totale inconsistenza delle teorie che affermano che “gli immigrati portano in Europa gravi malattie”.

Secondo l’OMS, infatti, si tratta di un ‘falso mito’ che non corrisponde alla realtà dei fatti, anzi, sempre secondo questo studio, la loro situazione sanitaria tende a peggiorare solo dopo essere entrati sul suolo europeo.
Lo studio si è basato sull’analisi di oltre 13mila documenti raccolti nei 54 paesi che fanno parte della regione europea dell’OMS.

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Prof. Foad Aodi

L’Amsi e l’Umem applaudono a questo minuzioso ed accurato lavoro realizzato dall’OMS che contiene dati e fatti che da tempo le due associazioni affermano in maniera scientifica, chiara ed inequivocabile. Il prof. Foad Aodi, presidente e fondatore delle due associazioni e consigliere dell’Omceo in cui coordina l’Area Rapporti con i Comuni e Affari Esteri, con il polso della situazione sulla salute globale,sulla sanità e sull’immigrazione dice: “Sono molto soddisfatto del lavoro dell’OMS, il quale smentisce il ‘falso mito’ degli immigrati come portatori di malattie. Alcuni politicanti hanno spesso strumentalizzato utilizzando il tema della salute e la situazione dei migranti, aumentando pregiudizi e paura nei loro confronti. Noi, sin dal 2000, con gli ambulatori Amsi aperti a tutti gli stranieri ribadiamo che gli immigrati non sono assolutamente portatori di malattie dall’estero, ma si ammalano spesso dopo l’arrivo in Europa e in Italia, sopratutto gli irregolari per motivi economici, abitativi , per lavori pesanti a cui sono costretti a sottoporsi. Molti di loro giungono in Europa già affetti da disturbi come l’ansia e la depressione per il tragico tragitto della speranza nel mare oltre violenze e aggressioni dagli scafisti”.

“Il tutto dopo i tanti disagi in cui si trovano durante il  tragitto della speranza” continua Aodi, il quale elenca le richieste di visita più diffuse tra i migranti irregolari: “Visite ginecologiche e ostetriche (frutto di violenze sessuali e conseguenti gravidanze senza controlli medici); visite ortopediche e fisiatriche (causate da lavori pesanti come lavori edili, la raccolta di pomodori in nero), visite pediatriche (il 35%delle circoncisioni sono clandestine e il 15% di esse causano complicanze come infezioni, provocando problemi psicologici e depressivi per i genitori) visite oculistiche, di otorinolaringoiatria, odontoiatriche (per la scarsa igiene), visite gastroenterologiche (causate dall’ingestione di cibo freddo, dalla malnutrizione, dallo stress e dal freddo) visite cardiologiche e psichiatriche (ipertensione arteriosa e crisi depressive)”.

Infine Aodi ricorda l’aumento del 35% delle richieste di informazioni riguardo l’assistenza sanitaria, richieste in forte aumento dopo il decreto sicurezza, dove emerge la paura di recarsi nelle strutture sanitarie pubbliche a causa della scadenza del permesso di soggiorno.

“Facciamo un appello a tutti gli albi professionali per intensificare l’informazione ed aderire al nostro appello  rivolto a  tutti gli immigrati regolari e irregolari di recarsi al #SsnSenzaPaura e ribadiamo #Noinondenunciamo gli immigrati irregolari. Diciamo basta ai morti in mare che nel giro di 15 giorni hanno superato il numero di più di 200 vittime. Secondo i nostri medici locali sono molto di più quelli che si imbarcano e muoiono. E non si sa spesso più nulla di loro, neanche in base al numero delle persone che partono”, conclude Aodi.

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