Il sesso è egoista o altruista?

Per vivere una sessualità felice, bisogna avere complicità e scendere a volte a dei compromessi

coppia-giovaniAmare egoisticamente non vuol dire essere indifferenti ai bisogni o agli interessi del partner: quando facciamo l’amore, il nostro concetto di “piacere personale” si e­spande per abbracciare anche il piacere ed il godimento del partner. È proprio questo il grande regalo del sesso! Per vivere una sessualità davvero appagante è importante capire che raggiungere il piacere è come vedere noi stessi nell’altro e volersi celebrare con l’altro, questo non è certo un desiderio altruistico. Eppure è l’essenza del sesso.

Mi spiego meglio: se ti accetto e ti rispetto, non è per altruismo. Se sono attento ai tuoi bisogni e alle tue sensazioni, se ti stringo tra le braccia, se ti accarezzo, non è per altruismo. Se due innamorati sono abbastanza saggi da passare del tempo insieme a far niente (ma solo per il puro gusto di stare insieme e condividere il proprio essere, i propri pensieri, sentimenti, fantasie e desideri), o se stanno insieme facendo l’amore, significa che vogliono condividere il viaggio in loro stessi, “servendosi” dell’altro per scavare sempre più a fondo, usando l’altro come guida, facilitatore, specchio, cassa di risonanza per l’esplorazione di se stessi.

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Dott. Marco Rossi – Psichiatra e Sessuologo

Fare l’amore con l’altro significa fare un cammino di scoperta di sé. Il “sano egoismo” diventa un veicolo di crescita personale, non è questa forse la più nobile e alta espressione di egoismo sensuale ed intelligente?

Amare in modo altruista è una contraddizione in termini. Per essere più chiaro: provate a chiedervi se volete che il vostro partner vi accarezzi in modo altruista, senza nessuna gratificazione personale nel farlo, o se volete che vi accarezzi perché gli/le dà piacere. E chiedetevi se volete che il vostro partner passi del tempo da solo/a o con voi per un atto di sacrificio, o se preferite che viva ogni istante come un momento di gioia e d’intenso appagamento personale. E se volete che provi gioia quando è solo/a con voi, eccitazione per il fatto di avervi tutto/a per sé, se volete che provi ardore, passione e incanto, allora non parlate dell’“amore altruista” come di un nobile ideale a cui aspirare. Anche nella più intima e amorevole delle relazioni, dobbiamo essere consapevoli prima dei nostri bisogni e desideri, solo poi potremo e dovremo anche curarci di quelli del partner.

È evidente che per vivere una sessualità felice, bisogna avere complicità e scendere a volte a dei compromessi: gli accomodamenti del “dare e ricevere” devono essere i soli motori dell’eros! L’importante è non volersi “sacrificare” per amore, infatti se vi sacrificherete troppo spesso, i vostri bisogni e desideri per far piacere al partner o per soddisfare solo i suoi desideri, commetterete un crimine contro la coppia: contro voi stessi, perché tradirete i vostri valori, contro il vostro partner, perché gli/le permetterete di beneficiare delle sue offerte sacrificali, cioè di diventare qualcuno contro cui provare risentimento e anche contro Eros!

È un comportamento, questo, che non giova mai alla passione e al desiderio. Coloro che vogliono amare per dare piacere all’altro e che “negano” a loro stessi il piacere hanno un problema: il loro problema non è l’egoismo, ma l’immaturità.
Il sesso soddisfacente non richiede sacrificio di sé, ma una comprensione matura dell’egoismo.

Marco Rossi

Marco Rossi

Specialista in Psichiatria. Psicoterapeuta, Sessuologo Clinico. Presidente Società Italiana di Sessuologia ed Educazione Sessuale

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