Grecia, vaccinazione ai bambini rifugiati. MSF utilizza ‘procedura umanitaria’, prima volta in Europa

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Roma, 12 aprile 2019 – Medici Senza Frontiere (MSF) ha iniziato a vaccinare i bambini rifugiati nelle isole greche di Lesbo, Samo e Chios usando un programma che consente ai bambini in contesti di emergenza umanitaria di ricevere il vaccino coniugato contro la polmonite (PCV) a un prezzo accessibile. È la prima volta che in un paese ad alto reddito viene utilizzata la “procedura umanitaria”, che offre il vaccino a un prezzo speciale di circa 9 dollari a bambino (per le tre dosi necessarie a un’immunizzazione completa) per uso umanitario da parte di organizzazioni della società civile e agenzie delle Nazioni Unite.

La polmonite resta la malattia con il più alto tasso di mortalità al mondo per bambini con meno di cinque anni e i bambini che vivono in condizioni precarie, come i campi rifugiati, sono particolarmente a rischio.

Le case farmaceutiche Pfizer e GSK sono gli unici produttori del vaccino contro la polmonite, che attualmente è il prodotto più costoso nel pacchetto di vaccinazione di base per l’infanzia. Negli USA, che si sono opposti alla negoziazione del prezzo con le case farmaceutiche, il prezzo del vaccino arriva fino a 540 dollari a bambino. La Francia, altro paese ad alto reddito, paga 189 dollari per lo stesso vaccino. Paesi più piccoli con meno potere di negoziazione sono spesso in una situazione intermedia, come il Libano che paga circa 243 dollari. Il prezzo nelle farmacie greche è di 168 dollari a bambino.

“L’alto prezzo del vaccino contro la polmonite ha impedito ai bambini di essere protetti da questa malattia letale, quando sarebbe facilmente prevenibile con un vaccino – sottolinea Apostolos Veizis, responsabile del supporto medico MSF ad Atene – È un passo storico essere riusciti a vaccinare i bambini rifugiati in un paese ad alto reddito a un prezzo così ridotto, ma abbiamo bisogno che più vaccini vengano inclusi in questa procedura e che anche i governi che ospitano bambini in situazioni di crisi possano accedere a questi prezzi. Tutti i bambini nel mondo dovrebbero poter ricevere questo vaccino a un prezzo accessibile”.

Prima che fosse istituita la procedura umanitaria, l’unico modo per avere il vaccino a un prezzo ridotto era attraverso il GAVI, l’Alleanza globale per i vaccini, un’organizzazione pubblico-privata che aiuta i paesi a basso reddito ad accedere all’uso di nuovi vaccini. Questo ha però lasciato i bambini in molti paesi – inclusi quelli nei campi rifugiati in tutto il mondo – senza accesso al vaccino e le organizzazioni come MSF senza possibilità di acquistarli a questo prezzo speciale per proteggere i bambini che ne avevano bisogno.

Finora la procedura umanitaria è stata usata da organizzazioni in diversi paesi a basso reddito e MSF lo ha adottato per vaccinare bambini in Repubblica Centrafricana, Niger, Nigeria, Sud Sudan e Siria. Ma al momento il programma è limitato a un solo vaccino e deve essere esteso ad altri per l’utilizzo in emergenze umanitarie che non sono coperte da altri meccanismi simili.

“I bambini bloccati nelle emergenze sono tra i più vulnerabili al mondo, ma non ricevono ancora alcuna protezione di routine contro malattie potenzialmente mortali – dice Suzanne Scheele, esperta di vaccini nell’ambito della campagna per l’accesso ai farmaci di MSF – La procedura umanitaria è stata molto utile per raggiungere bambini che non avevano ricevuto alcuna protezione da malattie prevenibili e mortali come la polmonite. Chiediamo che le case farmaceutiche consentano ai governi e a chi fornisce i trattamenti, come MSF, l’acquisto di vaccini a prezzi accessibili per proteggere bambini estremamente vulnerabili che hanno urgente bisogno di essere vaccinati”.

Se la procedura umanitaria è stata utile per proteggere i bambini in aree di crisi, gli altri paesi continuano ad avere difficoltà ad accedere al vaccino a un prezzo più basso. Circa un terzo dei paesi a livello globale non sono riusciti ad includere il vaccino contro la polmonite nel loro pacchetto standard di vaccinazioni a causa del prezzo esorbitante imposto da Pfizer e GSK.

La Giordania ad esempio deve fare i conti con prezzi dei vaccini molto alti mentre deve gestire una situazione di crisi che l’ha resa il secondo paese al mondo col più alto numero di rifugiati. Il paese ha introdotto la vaccinazione gratuita per tutti i bambini, indipendentemente dal loro status, ma non può permettersi un vaccino così costoso e così tutti i bambini nel paese sono lasciati senza alcuna protezione contro la polmonite.

“La procedura umanitaria è una soluzione provvisoria sviluppata essenzialmente perché i prezzi del vaccino contro la polmonite sono troppo alti – aggiunge Silvia Mancini, epidemiologa di Medici Senza Frontiere – Quello che farebbe davvero la differenza sarebbe avere nuovi produttori disposti a lanciare sul mercato vaccini contro la polmonite a prezzi accessibili, in modo che la vita dei bambini non sia più a rischio per biechi interessi economici. Non possiamo più vivere in un mondo dove i vaccini che proteggono la vita dei bambini sono un lusso per pochi”.

La “procedura umanitaria” è stata lanciata congiuntamente da Organizzazione Mondiale della Sanità, Unicef, MSF e Save the Children nel maggio 2017. È un meccanismo che  punta a facilitare l’accesso tempestivo a vaccini a prezzi accessibili per organizzazioni umanitarie, governi o agenzie delle Nazioni Unite che li utilizzano per popolazioni in emergenze umanitarie.

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