Coronavirus, il Sindacato Medici Italiani chiede quarantena più severa e misure di tutela per gli operatori sanitari

Roma, 22 febbraio 2020 – “In Italia, siamo arrivati, purtroppo, a contare i casi di contagio da coronavirus, anche con i primi decessi in Veneto, per queste ragioni dobbiamo alzare le misure di sicurezza e di prevenzione sanitaria per i cittadini e il personale medico-sanitario e adottare, là dove è necessario, una quarantena più severa, alla stregua dei trattamenti sanitari obbligatori previsti dalla legge e sanzioni per coloro che violano le prescrizioni del ministero della salute. È l’unico sistema per evitare l’epidemia”, così Pina Onotri, Segretario Generale dello SMI, commentando l’attuale propagarsi dell’epidemia del virus 2019 nCoV, nel Paese e annunciando una lettera aperta al Ministro della Salute.

Dott.ssa Pina Onotri

“Chiediamo l’adozione di un protocollo nazionale per la messa in sicurezza degli operatori sanitari e per poter assistere la popolazione e perché gli stessi operatori sanitari potrebbero essere, a loro volta, il tramite più frequente per la trasmissione del virus”.

“Siamo per l’uso del triage telefonico per i pazienti a rischio coronavirus come sistema alternativo all’accesso agli studi di medicina generale e con l’uso pianificato del numero verde 1500”.

“Per quanto riguarda per le persone sottoposte a quarantena e che si devono assentare dal lavoro proponiamo una comunicazione dedicata da parte delle autorità sanitarie che venga inoltrata direttamente all’Inps”.

“Proponiamo, inoltre, l’ autocertificazione in caso di malattia e ridurre drasticamente in generale, in questa fase dell’epidemia, le visite ambulatoriali o domiciliari da parte dei medici”.

“Si adottino misure per limitare gli accessi agli studi medici e ai servizi di continuità assistenziale per incombenze puramente burocratiche, tipo le certificazioni di malattia e il rilascio del promemoria per le ricette elettroniche. I medici sono a disposizione del Paese in questa fase emergenziale ma vogliono poter lavorare in sicurezza. Ci attendiamo da tutti i cittadini, dalle istituzioni, un grande senso di responsabilità e di collaborazione”, conclude Onotri, del Sindacato Medici Italiani.

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