Anziani soli, un dramma sociale. Boom di richieste di aiuto al numero verde della Croce Rossa Italiana

Roma, 4 dicembre 2019 – Persone anziane e sole che chiedono compagnia, assistenza e supporto psicologico. In cinque mesi di attività il numero verde “CRI per le Persone” della Croce Rossa Italiana 800 – 06 5510 attivo h24 ha visto una media di 279 chiamate al giorno con un vero e proprio boom di richieste di aiuto da parte di persone che vivono una condizione di solitudine e di isolamento.

L’età media delle oltre 21mila persone che hanno chiamato il numero verde 800 – 06 5510 è di 74 anni di cui oltre la metà donne che, a prescindere dalle condizioni economiche e sociali, richiedono principalmente compagnia a domicilio, assistenza, servizi di trasporto e supporto psicologico.

“È il segno di come l’isolamento di molti anziani – commenta il Presidente della CRI Francesco Rocca – sia un dramma sociale. Siamo di fronte a persone che rischiano forme di marginalità e per le quali è fondamentale costruire servizi e una rete di sostegno. Ancora più urgente è intervenire culturalmente per colmare un fenomeno che vede da una parte una società iperconnessa e dall’altra forme di solitudine che rischiano di colpire tutti, non solo gli anziani”.

CRI per le Persone è quindi uno strumento per rispondere in maniera tempestiva ed efficace ai bisogni delle persone in stato di vulnerabilità grazie alla rete capillare della CRI in tutta Italia. Una volta ricevuta la richiesta, infatti, gli operatori del numero verde attivano il Comitato geograficamente più vicino all’utente e assicurano la presa in carico della richiesta.

La storia di Francesca: “Siete i miei occhi”
Fra le migliaia di richieste arrivate a “CRI per le Persone”, è emblematica la storia di Francesca, persona non vedente da due anni, che ha chiamato il numero verde 800 – 06 5510 in cerca di sostegno e compagnia. La centrale operativa ha attivato il Comitato più vicino (Napoli Nord) e ora Francesca ha trovato non solo aiuto e conforto ma anche un valido sostegno per affrontare la disabilità grazie a Sergio, volontario della CRI anche lui non vedente, che le sta insegnando a superare le difficoltà della cecità.

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