Anestesisti Rianimatori in sciopero il 23 novembre. Stop agli interventi, garantite le emergenze

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Roma, 21 novembre 2018 – Lo sciopero degli Anestesisti Rianimatori, al quale hanno aderito le altre sigle della Dirigenza Medica, Veterinaria, Sanitari, provocherà il 23 novembre forti disagi negli ospedali italiani. Il probabile blocco delle sale operatorie avrà come conseguenza l’annullamento di migliaia di interventi in elezione. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili. Ad annunciarlo è l’AAROI-EMAC – il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori – che prevede un’ampia adesione.

“Come stiamo ripetendo da giorni, questo sciopero è anche per i Cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana – afferma Alessandro Vergallo, Presidente Nazionale AAROI-EMAC – Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del CCNL e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati”.

Lo dimostrano, ad esempio, i primi dati emersi dall’indagine che l’AAROI-EMAC sta effettuando per valutare il rispetto degli istituti contrattuali con particolare riferimento a situazioni che potrebbero minare la sicurezza di pazienti.

Il sondaggio, in fase di elaborazione, mostra che su 211 risposte di rappresentanti sindacali – un campione estremamente significativo degli Ospedali Pubblici Italiani (Aziende Ospedaliere, Aziende Ospedaliere Universitarie e singoli Ospedali) -,192 (91%) affermano di lavorare in carenza di organico.

In 65 (31%) risposte viene denunciato il ricorso – su uno o più Presidi o in una o più Unità Operative – alla Pronta Disponibilità notturna e festiva sostitutiva lì dove sarebbe, invece, prevista la Guardia attiva H24. In altre parole esistono realtà in cui viene violata, per carenza di specialisti o per motivi puramente economicistici, la normativa che prevederebbe la presenza fissa – giorno e notte – dell’Anestesista Rianimatore all’interno della struttura ospedaliera. In questi casi l’Anestesista Rianimatore, viene chiamato per necessità, sebbene si tratti spesso di emergenze tempo dipendenti che devono essere risolte nel giro di pochi minuti. Un’assurdità che risulta ancora più grave nei casi di Pronta Disponibilità Diurna, un istituto contrattualmente inesistente, che tuttavia viene segnalato in 73 risposte (35%).

“Gli Anestesisti Rianimatori non hanno il dono del teletrasporto né quello dell’ubiquità. Eppure sempre più spesso molte Aziende sanitarie del SSN sembrano contare su questi super poteri. Siamo Medici, non Superman o Wonder Woman – sottolinea Vergallo – Siamo arrivati al punto che alcuni Colleghi preferiscono passare la notte in albergo per non allontanarsi eccessivamente dall’Ospedale”.

L’indagine AAROI-EMAC evidenzia, inoltre, la diffusione di un’altra modalità organizzativa che riguarda l’impiego di Medici AR su più sedi lavorative. Sono infatti 122 (58%) le risposte che hanno segnalato la prassi di far lavorare gli specialisti su più presidi.

A quanto appena descritto si aggiunge poi la questione delle ferie non godute e delle ore di straordinario non riconosciute che, stando all’indagine, ammonterebbero a decine di migliaia per quanto riguarda le ferie e a per le ore lavorate in più.

“Le conseguenze della carenza dei Medici e del ricorso a escamotage rischiosi per coprire tali carenze, oltre all’impossibilità, in alcuni casi, di garantire i LEA sono solo alcuni dei tanti motivi per i quali l’AAROI-EMAC sciopera e che interessano direttamente la popolazione. Se non si investe in sanità, nonostante la buona volontà e il sacrificio del personale sanitario dimostrato in anni di assoluto disinteresse e di scelte fallimentari, il SSN corre un serio rischio. Ci auguriamo che i pazienti, anche quelli che il 23 novembre subiranno un disagio, comprendano l’importanza di questa mobilitazione”.

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