Trapianto di microbiota fecale, scarsi o nulli gli effetti collaterali. Il punto dell’ospedale Molinette

Torino, 26 giugno 2023 – Un nuovo tipo di trapianto all’ospedale Molinette di Torino. La Città della Salute di Torino ha ottenuto l’autorizzazione e l’accreditamento per il trapianto di microbiota fecale. Si è giunti a questo prestigioso traguardo dopo anni di duro lavoro, svolto in sinergia con la Direzione Sanitaria, la Gastroenterologia (diretta dal prof. Giorgio Maria Saraccco), la Microbiologia, l’Infettivologia e il Laboratorio di Biochimica delle Molinette.

Il trapianto di microbiota fecale (FMT) è il processo attraverso il quale le feci prelevate da un individuo sano vengono trasferite nell’intestino di una persona malata, attraverso clistere, colonscopia o altri metodi. L’obiettivo di questa metodica è eliminare i microrganismi patogeni dall’intestino al fine di ripristinare l’equilibrio del microbiota intestinale (impropriamente definito flora batterica intestinale).

Attualmente il trapianto fecale è autorizzato dall’AIFA solo per il trattamento negli adulti dell’infezione da Clostridium Difficile recidivante o resistente alla terapia antibiotica. Quest’infezione in genere avviene nelle persone immunodepresse e/o soggette a lunghe terapie con antibiotici, determinando una colite particolare detta pseudomembranosa, perché caratterizzata dalla comparsa sulla mucosa del colon di numerose placchette bianco-giallastre.

Questa colite può indurre in una percentuale minoritaria di pazienti un danno grave alle pareti intestinali con un rischio di mortalità del 10%. Il trapianto di microbiota fecale è una metodica presente in alcuni Paesi occidentali e ha percentuali di successo > del 90% a fronte di rari e modesti effetti collaterali.

Essendo considerato a tutti gli effetti un vero e proprio trapianto di tessuto, tale metodica è soggetta alla rigida disciplina che regola tutti i trapianti d’organo. Il donatore è scelto con criteri di inclusione molto rigidi, è studiato preliminarmente con un accurato colloquio per escludere comportamenti a rischio, esegue minuziosi esami delle feci e del sangue e, se ritenute idonee le sue feci, sono trattate in ambiente attrezzato per essere trasferite tramite colonscopia nel colon del paziente malato.

I risultati sono estremamente gratificanti: più del 90% dei pazienti con colite recidivante da Clostridium Difficile guarisce dopo una o più sessioni (in genere non più di 3) di trasferimento di microbiota fecale tramite colonscopia, a fronte di scarsi o nulli effetti collaterali se non quelli indotti dall’esecuzione della colonscopia.

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