SSN, Pietro Dattolo: “Bene gli investimenti annunciati, ma l’autonomia differenziata resta un pericolo mortale”

Il presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze: “I possibili 200 milioni in più per la Toscana rischiano però di essere vanificati dal disegno di legge Calderoli sul servizio sanitario nazionale”

Firenze, 19 ottobre 2023 – “Se confermato, è positivo il segnale contenuto nella legge di bilancio licenziata dal Consiglio dei ministri, che stanzia 3 miliardi per la sanità, di cui pare 150/200 milioni per la Toscana. Ma è altrettanto vero che se passerà il disegno di legge Calderoli sull’autonomia differenziata morirà il servizio sanitario nazionale. Si verranno a creare tanti sistemi sanitari quante sono le regioni italiane venendo meno il diritto ad avere cure uguali per tutti”.

A dirlo è Pietro Dattolo, presidente dell’Ordine dei Medici di Firenze, commentando la manovra economica varata dal Governo e le ultime novità sul disegno di legge relativo all’autonomia differenziata.

Dott. Pietro Dattolo

“Del resto la lettera del Governatore di Bankitalia Ignazio Visco a Sabino Cassese, presidente della commissione Livelli essenziali delle prestazioni, non fa altro che ingigantire le nostre preoccupazioni – dichiara il presidente Dattolo – ‘Nel disegno di legge Calderoli’, sottolinea Visco, ‘non vengono quantificati i costi, dunque si fa riferimento alla spesa storica dei servizi sociali, come nel caso dei livelli di assistenza sanitari; ma così facendo si perpetuano le disuguaglianze sociali e gli squilibri territoriali già oggi ampiamente esistenti’. Con la legge n.833 del 23 dicembre 1978, che ha istituito il Servizio Sanitario Nazionale, l’Italia ha fatto un grande passo in avanti, è diventato un paese civile. Il provvedimento Calderoli ci riporterebbe indietro di 45 anni perché non tutti i cittadini saranno uguali di fronte alla sanità”.

“Qualcuno dimentica – sottolinea Dattolo – che la salute della popolazione, e non solo dei singoli, oltre a prolungare l’aspettativa di vita, crea anche benessere generale e migliora lo stato economico del paese. Non un costo, ma una risorsa. Il nostro servizio sanitario nazionale è stato apprezzato in tutto il modo: ottime prestazioni con risorse molto limitate. Oggi però aziendalizzazione e definanziamento, che hanno creato autostrade per la sanità privata, hanno messo in ginocchio il servizio sanitario e, adesso, l’autonomia differenziata ne determinerà il de profundis”.

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