Sanità pubblica, FISMU: “Il Governo è andato nella direzione opposta. Toppe, non soluzioni”

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Roma, 28 giugno 2019 – Protagonisti di un nuovo sindacato, Fismu, che ha vocazione unitaria, e che mette al centro della sua azione la necessità di parlare, pur nella pluralità delle idee, con una voce sola con il Governo e le Regioni su una proposta fondamentale, la necessità di una IV grande riforma della sanità pubblica. Essere ‘lievito’ democratico di un confronto su due questioni: la lotta al precariato e per un nuovo processo formativo, con la definizione di un “contratto unico” dei medici del SSN, e la fine di un malinteso federalismo (e regionalismo differenziato) e delle conseguenti degenerazioni e invasive influenze della ‘malapolitica’ nella sanità italiana.

Con queste parole d’ordine, e con questo spirito, ieri è stata presentata a Roma, presso l’Enpam, la Federazione Italiana Sindacale dei Medici Uniti-Fismu, dal segretario generale Francesco Esposito, dal presidente, Maurizio Andreoli, dal segretario nazionale organizzativo e tesoriere, Vincenzo Morante, dalla dirigente nazionale Mirella Triozzi (dirigenza medica e 118).

Ai lavori sono intervenute le massime istituzioni ordistiche e previdenziali, il presidente della Fnomceo, Filippo Anelli, il vice presidente vicario Enpam, Giampiero Malagnino, il presidente dell’Ordine dei Medici di Roma, Antonio Magi, quindi per la parte pubblica, il coordinatore Sisac, Antonio Maritati.
Hanno portato il loro saluto per la CISL Medici, Maurizio Zampetti e per la Uil Medici, Roberto Bonfili.

Francesco Esposito, segretario generale ha intanto affrontato la cosiddetta ”emergenza carenza medici”, sottolineando il netto “no allo scaricabarile della politica”. “È urgente dare giustizia a una generazione di camici bianchi con un provvedimento ad hoc: dare futuro a oltre 10mila medici, preparati, formati, ma lasciati nel limbo del precariato senza possibilità di accedere alla specializzazione. Il Governo va nella direzione sbagliata, con toppe, non con soluzioni. E ha ragione il presidente Fnomceo, Filippo Anelli, quando afferma che non mancano i medici, ma che mancano gli specialisti. Quindi è evidente che servono più posti nelle scuole e una riforma complessiva della formazione, a partire da quella in medicina generale, ora cenerentola del settore, e una seria programmazione del fabbisogno”.

Quindi ha ricordato, “lo snodo fondamentale del potenziamento del territorio: ruolo unico, accesso unico, tempo pieno, h24. Chiaramente ripensare l’ospedalità e mettere in rete le Cure Primarie (e pediatriche), la specialistica ambulatoriale sul territorio, il sistema di emergenza-urgenza e la continuità dell’assistenza. Sarebbe quindi opportuno approvare questa legge (troppi gli annunci, pochi i fatti) contro le aggressioni e una fare una messa in sicurezza effettiva delle strutture, spesso inadeguate. Infine, prevedere risorse certe, partendo dal rinnovo del contratto della dirigenza e dal finanziamento del territorio, perché la sanità non è una voce di spesa, ma un investimento per il futuro produttivo del Paese”.

Il segretario nazionale organizzativo, Vincenzo Morante ha fatto il punto sullo stato di salute di questo giovane sindacato, che dopo pochi mesi, spiega, “conta già, incluse le affiliazioni, circa 2.500 iscritti, in tutto il territorio nazionale, in tutti i settori. In diverse regioni è già la terza sigla sindacale per deleghe”.

“Inoltre, grazie alla forte vocazione unitaria – aggiunge – con gli accordi chiusi con Cisl e Uil, ed essendo sezione ufficiale di FVM, è già rappresentativa in tutti le aree contrattuali e convenzioni. Fismu ha già fornito in questi mesi consulenza fiscale e legale agli iscritti dimostrando di essere allo stesso tempo soggetto politico credibile e sindacale serio”.

Maurizio Andreoli, presidente Fismu, ha brevemente posto tre questioni. “La prima – sottolinea – è la necessità di avviare e approfondire il lavoro di elaborazione culturale nel settore medico, alla luce della mutata domanda di salute e della crisi del welfare, anche a livello europeo. La seconda: l’urgenza di avviare una battaglia contro il regionalismo differenziato e per un accesso universale alla sanità pubblica”. Quindi ha posto un monito contro la minaccia sempre attuale degli anti vax, ricordando che “Fismu è per la scienza e ‘sì vax’, senza se e senza ma”.

Infine Mirella Triozzi, ha espresso forti perplessità per la bozza presentata per il nuovo contratto della dirigenza medica: “Si parla tanto di cambiamento – polemizza – ma alla fine è sempre la stessa minestra riscaldata, con il solito scenario di rimbalzo di responsabilità tra regioni, Mef e ministero della salute, per un rinnovo che ancora non vede la luce”.

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