Progetto April, nuova generazione di robot guida l’innovazione all’interno delle industrie europee

L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e la spin-off Prensilia tra i partner del progetto finanziato dall’Unione Europea e coordinato dall’Universidad Politécnica de Madrid. “Creeremo una libreria di comportamenti che i robot potranno usare per interagire in sicurezza con i lavoratori e per migliorare l’efficienza produttiva”, dichiara il ricercatore Marco Controzzi

Pisa, 30 aprile 2020 – Quella che fino a qualche anno fa, per le piccole e grandi imprese, sembrava un’ipotesi lontana adesso è una soluzione praticabile. La robotica entra con un ruolo di primo piano nel mondo della produzione industriale, propone soluzioni innovative, traccia una nuova strada nell’interazione con gli esseri umani, trasforma i contesti produttivi.

E in questo scenario nasce il progetto europeo APRIL (multipurpose robotics for mAniPulation of defoRmable materIaLs in manufacturing processes), che mira a sviluppare co-robot abili e autonomi, a basso costo, capaci di adattarsi a vari scenari di produzione e manipolare prodotti e materiali di diversa forma e consistenza, anche in collaborazione con un partner umano.

APRIL è un progetto finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito di Horizon 2020 – Factories of the Future (FoF). L’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna e la spin-off Prensilia fanno parte del consorzio interdisciplinare coordinato dall’Universidad Politécnica de Madrid e formato da 15 partner europei provenienti dal mondo della ricerca, dell’università, delle imprese e delle spin-off. L’obiettivo è progettare una nuova generazione di robot industriali e collaborativi che interagiscono in sicurezza con i lavoratori e migliorano l’efficienza produttiva.

La robotica consente la transizione verso un settore manifatturiero flessibile, digitalizzato e orientato alla domanda. Per andare incontro alle esigenze di innovazione di molte industrie, APRIL svilupperà nuovi sistemi di automazione (attività semi o completamente automatiche) per le linee di produzione che producono, assemblano e gestiscono diversi tipi di materiali flessibili o deformabili.

Per raggiungere questo obiettivo, la nuova generazione di robot avrà alcune caratteristiche basilari come: la capacità di lavorare fianco a fianco con gli esseri umani; la possibilità di gestire diversi tipi di prodotti morbidi, controllando il loro livello di deformazione; l’adattabilità a vari ambienti produttivi.

“L’istituto di BioRobotica – commenta Marco Controzzi, ricercatore e responsabile del progetto per l’Istituto – studierà il comportamento dell’uomo durante la manipolazione di oggetti flessibili e durante lo scambio con altri soggetti. Ciò ci permetterà di creare una vera e propria libreria di comportamenti che poi verrà usata dal robot come punto di partenza per imparare movimenti più raffinati e agire con successo in attività complesse e inattese”.

Oltre all’Istituto di BioRobotica, anche la spin-off Prensilia avrà un ruolo nel progetto e si occuperà dello sviluppo di mani antropomorfe, che saranno programmate per eseguire in sicurezza e con successo le manipolazioni complesse dei robot.

“Con il progetto APRIL – dichiarano le coordinatrici Maria Teresa Arredondo e Xenia Beltran (Universidad Politécnica de Madrid) – vogliamo contribuire a cambiare il mondo affiancando ai lavoratori dell’industria manifatturiera i cobot, e consentendo alle PMI di ridurre le barriere verso l’automazione. Abbiamo formato un grande team multidisciplinare che è in possesso delle risorse necessarie per innovare le tecnologie per la manipolazione dei materiali morbidi e flessibili della linea di produzione. L’interazione sicura uomo-robot porterà a nuovi modi di produzione in settori come il tessile, la movimentazione della carta, la lavorazione degli alimenti e tutti quelli in cui non era stato possibile automatizzare prima”.

Oltre a interagire con i lavoratori, i co-robot di APRIL saranno in grado di trattare materiali flessibili e morbidi (come stoffa), trasparenze (come materiali da imballaggio), materiali speculari (come oggetti cromati) e piccoli oggetti (come il fissaggio dei cavi).

Il progetto è iniziato in maniera ufficiale con il kick-off meeting (in call conference) che si è svolto martedì 28 aprile. Questo è l’elenco dei 15 partner europei che compongono il consorzio: Universidad Politécnica de Madrid, Tree Technology S. A., Asociación de investigación para las industrias del calzado y conexas, Asociación de Investigación de Industrias Cárnicas del Principado de Asturias (Spagna), Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, Prensilia srl, Istituto Italiano di Tecnologia, Kontor 46, Osai Automation System (Italia), German Centre for Artificial Intelligence – Robotics Innovation Centre (Germania), Pemu Muanyagipari Zartkoruen Mukodoreszvenytarsasag (Ungheria), Przemysłowy Instytut Automatyki i Pomiarów (Polonia), Imprensa Nacional – Casa de Moeda, S. A. (Portogallo), Silverline Endustri ve Ticaret A.S. (Turchia), The Shadow Robot Company Limited (Gran Bretagna).

Il progetto prevede anche la presenza di 7 partner associati: EMC2 European Cluster Collaboration Platform (Francia), VTT Technical Research Center of Finland (Finlandia), Grupo SADA (Spagna), Flanders’ FOOD (Belgio), BSH Home Appliances Group (Spagna), Queen Mary University of London (Gran Bretagna), Consorzio Studi e Ricerche SrL (Italia).

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