Parte da Torino la tomosintesi nello screening mammografico: la mammografia in 3D. Lo screening Prevenzione Serena per il tumore della mammella in Piemonte

Two young attractive female doctorsTorino, 2 dicembre 2014 – Nei prossimi giorni, presso il primo Centro di screening mammografico di Torino, in via San Francesco da Paola, verranno effettuati i primi esami dello studio Proteus Donna con la tomosintesi, ovvero una mammografia a tre dimensioni.

Verrà presentato mercoledì 3 dicembre 2014 dalle ore 9,15 alle ore 16,30, presso l’Aula Magna A.M. Dogliotti dell’ospedale Molinette di Torino, dove si terrà, organizzato dal CPO Piemonte della Città della Salute di Torino, il workshop sui risultati del Programma di screening della Regione Piemonte per il tumore della mammella – Prevenzione Serena. Si tratta di una giornata di incontro e di aggiornamento tra gli operatori, in occasione della quale vengono presentati i risultati relativi all’ultimo biennio di attività.

Ogni anno, in Italia, a circa 35.000 donne viene posta diagnosi di tumore della mammella. Con lo screening possono essere salvate molte vite. Le donne piemontesi, tra le prime in Italia, da diversi anni hanno a disposizione lo screening nella lotta contro il tumore della mammella. Il programma è noto in Piemonte alla popolazione come “Prevenzione Serena”, attivo a Torino dal 1992. Dal 1996, per volontà della Regione Piemonte, sono stati attivati nove Dipartimenti Interaziendali di Screening, che coprono l’intera regione provvedendo ad invitare ogni due anni tutte le donne nella fascia di età 50-69 anni. Dal 2006 la popolazione bersaglio è stata allargata, con ingresso tramite adesione spontanea, alle fasce di età 45-49 e 70-75. Alle donne invitate vengono inviate lettere contenenti la proposta di un appuntamento prefissato, modificabile, e le principali informazioni utili per una decisione consapevole sull’accettare o meno di sottoporsi al test, una mammografia bilaterale. Nel programma sono coinvolti i medici di medicina generale.

Le mammografie di screening effettuate in Piemonte nel 2013 sono state complessivamente 200.000. Nello stesso anno sono state invitate da “Prevenzione Serena” ad eseguire una mammografia di screening il 70% della popolazione di età 50-69, un livello leggermente inferiore all’anno precedente e purtroppo lontano dalla desiderabile copertura completa della popolazione bersaglio.

Sulla base dei dati forniti dai trial randomizzati sullo screening mammografico, il programma “Prevenzione Serena” può aspirare ad evitare 150 decessi per cancro della mammella all’anno, se esteso all’intera popolazione bersaglio.

Quasi settanta donne su cento aderiscono all’invito ad effettuare il test. Nel 2013 sono stati diagnosticati a seguito di una mammografia di screening più di 1100 tumori maligni in donne di età 45-75 anni. Dei 891 carcinomi invasivi, l’80% era di dimensioni pari o inferiori a 2 cm e quasi un terzo di dimensioni pari o inferiori a 1 cm. La quota di tumori di dimensioni superiori a 2 cm è, al di fuori dello screening, di poco superiore al 50%. La prognosi dei tumori piccoli è decisamente favorevole ed il trattamento può essere meno traumatizzante per la donna. In più del 90% di questi casi il trattamento chirurgico è stato conservativo, cioè risparmiando la maggior parte della mammella con esiti estetici generalmente soddisfacenti.

“Prevenzione Serena” ambisce a garantire alla popolazione femminile piemontese un programma di screening di qualità, adottando protocolli nazionali ed europei sia per quanto riguarda l’organizzazione che le procedure di diagnosi ed eventuale terapia. Alla donna che accetta l’invito viene effettuata una mammografia a due proiezioni, letta in doppio da due radiologi specificatamente preparati. Alle donne per le quali vi sia un sospetto diagnostico (circa l’8% al primo esame e poco più del 3% agli esami successivi) vengono proposti ulteriori accertamenti. Quando occorre procedere ad altri esami o alla terapia la donna non è lasciata sola ma le viene proposto un percorso diagnostico e terapeutico completo in centri specializzati. Per questo ogni Dipartimento di screening ha individuato i propri Centri di riferimento per la terapia, i cui risultati, come quelli dell’intero percorso che si avvia con lo screening, vengono costantemente monitorati. Ciò favorisce la creazione di Unità multidisciplinari e specialistiche per il tumore della mammella (Breast Unit) e contribuisce alla realizzazione della rete oncologica regionale.

Infine “Prevenzione Serena” fa ricerca sull’implementazione delle innovazioni tecnologiche per lo screening. Proprio giovedì, 11 dicembre, presso il primo Centro di screening mammografico di Torino, in via San Francesco da Paola, verranno effettuati i primi esami nell’ambito dello studio clinico randomizzato Proteus Donna che metterà a confronto la tomosintesi con la tradizionale mammografia digitale. La tomosintesi è una mammografia a tre dimensioni per la quale si stanno accumulando prove rispetto al fatto che sia più sensibile (trova più cancri) e più specifica (consente di richiamare meno donne per un approfondimento) della mammografia 2d al costo di una maggiore dose di radiazioni, che rimane comunque ampiamente nei limiti di accettabilità previsti dalla normativa e dalle linee guida europee. Lo studio, che tra gli obiettivi principali ha la valutazione del significato prognostico dei cancri trovati con la tomosintesi, coinvolgerà oltre a Torino diversi altri Dipartimenti di screening piemontesi.

fonte: ufficio stampa

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