Paraguay, dimessa la prima bambina sottoposta a un trapianto di cellule staminali

Monza, 5 dicembre 2019 – Si è concluso con successo a inizio novembre il primo trapianto di cellule staminali emopoietiche in Paraguay per curare Cecilia, una bambina di 4 anni affetta da aplasia midollare, una patologia caratterizzata da un danno irreversibile del midollo emopoietico che diventa incapace di produrre le cellule staminali e che, se non trattata, può portare alla morte soprattutto a causa di infezioni ed emorragie. La bambina si è sottoposta al trapianto allogenico di cellule staminali, ricevendo il midollo dal fratello minore di soli due anni, che è risultato compatibile.

L’intervento è stato effettuato presso l’Ospedale Niños de Acosta Ñu ad Asunción, in Paraguay, grazie al contributo di medici e infermieri della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma (MBBM) che, insieme all’Associazione Sostegno Ematologia Oncologia Pediatrica (ASEOP) e al Comitato Maria Letizia Verga, ha accompagnato l’Ospedale nella creazione del primo centro trapianti di cellule staminali ematopoietiche del Paese e nella formazione dei medici per renderlo operativo e autonomo.

Valentino Conter, responsabile della Children Global Medicine afferma: “Negli ultimi dieci anni il Ministero della Sanità del Paraguay ha compiuto notevoli sforzi per migliorare l’assistenza sanitaria ai bambini con cancro. Oggi, oltre il 70% dei bambini con leucemia linfoblastica acuta sopravvive nel Paese ma, per alcuni di loro, l’unica possibilità di guarigione passa attraverso un trapianto di cellule staminali ematopoietiche”.

Secondo le stime sull’incidenza dei tumori pediatrici in Paraguay sono infatti circa 80 i pazienti pediatrici che ogni anno necessitano di un trapianto per aver maggiori possibilità di sopravvivenza.

Il progetto per la creazione del primo centro trapianti di cellule staminali in Paraguay nasce nell’ambito delle iniziative di cooperazione internazionale che i clinici e i ricercatori del centro di Monza portano avanti da oltre trent’anni e che nel 2016 si sono denominati Children Global Medicine, in riferimento a quell’area di studio internazionale che pone attenzione al miglioramento dello stato di salute e all’accesso alle cure per tutta la popolazione del mondo, secondo il principio dell’equità.

Recentemente la Children Global Medicine è diventata dipartimento universitario dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, diretto dal professor Andrea Biondi, un riconoscimento che permetterà di certificare la formazione universitaria dei training realizzati dalla Fondazione MBBM.

Marta Verna, medico della Fondazione Monza e Brianza per il Bambino e la sua Mamma e responsabile del progetto in Paraguay commenta: “Quello che adottiamo in tutte le nostre missioni e che abbiamo esportato anche in Paraguay si chiama ‘capacity building approach’. Nell’avvicinarci ai Paesi con ‘risorse limitate’, cerchiamo di migliorare le competenze ottimizzando l’uso delle risorse locali e adoperando sia una metodologia di affiancamento in loco, sia una formazione continua a distanza. Una missione così ambiziosa può essere possibile solo attraverso la creazione di una rete di formazione, educazione, scambio di competenze tra operatori. In questo modo ci siamo affiancati all’équipe del Paraguay, che è stata capace di accoglierci e partire insieme a noi nella grande sfida di curare ogni giorno un bambino in più”.

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