Il Consiglio nazionale delle ricerche ha celebrato i 95 anni della sua fondazione

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Si è svolta oggi la cerimonia per i 95 anni della fondazione del Consiglio nazionale delle ricerche alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, dei vicepresidenti di Camera e Senato Mara Carfagna e Ignazio La Russa, del ministro dell’Istruzione dell’università e della ricerca Marco Bussetti e del presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei Giorgio Parisi. Inaugurata per l’occasione la mostra divulgativa del Cnr “Aquae: il futuro è nell’oceano”, dedicata all’ambiente marino, all’utilizzo e alla conservazione delle sue risorse per uno sviluppo sostenibile

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Il presidente Inguscio e i ministri Bussetti e Tria inaugurano la mostra “Aquae. Il futuro è nell’oceano” (credits: Vittorio Tulli/Cnr)

Roma, 21 novembre 2018 – Il Consiglio nazionale delle ricerche ha celebrato oggi presso la sede centrale i 95 anni della sua fondazione alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, dei vicepresidenti di Camera e Senato Mara Carfagna e Ignazio La Russa, del ministro dell’Istruzione dell’università e della ricerca Marco Bussetti e del presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei Giorgio Parisi.

Alla cerimonia, aperta dal presidente del Cnr Massimo Inguscio, hanno presenziato inoltre il ministro dell’Economia e delle finanze Giovanni Tria, il segretario generale del ministero per i Beni e le attività culturali Giovanni Panebianco, il presidente della Crui (Conferenza dei rettori delle università italiane) Gaetano Manfredi, numerosi rappresentanti di Enti di ricerca e università e del mondo sindacale. Presenti gli studenti dei licei statali classico Pilo Albertelli di Roma e scientifico Vito Volterra di Ciampino, della scuola media Nino Bixio Gianicolo e dell’Istituto comprensivo Guido Milanesi di Roma.

Il premier Giuseppe Conte ha affermato: “Una delle principali sfide che il Consiglio nazionale delle ricerche ha raccolto in questi primi novantacinque anni di vita è stata proprio quella di contribuire a diffondere e incoraggiare lo sviluppo dei saperi, favorendo la diffusione di una autentica “cultura della ricerca”, capace di contagiare sempre più donne e uomini, soprattutto i giovani e i giovanissimi. Il valore della cultura non esprime solo un significato in sé, ma costituisce anche un fattore decisivo per la crescita economica e sociale di una Nazione. Ed è evidente che tanto più ricco è il patrimonio di saperi che una comunità politica possiede, tanto più quella comunità appare in grado di affrontare le molteplici sfide che l’attendono. La diffusione del sapere consente ad ogni donna e ad ogni uomo di essere pienamente partecipe della propria comunità, di poter esercitare consapevolmente i suoi diritti, in particolare i diritti politici. La scienza è anche uno dei più efficaci strumenti per contrastare le disuguaglianze”.

“L’impegno profuso in questi 95 anni per lo svolgimento, la promozione e la diffusione della ricerca scientifica e tecnologica rende il Cnr un pilastro essenziale allo sviluppo economico e sociale del nostro Paese – ha dichiarato il ministro Bussetti – Il nostro maggior Ente pubblico di Ricerca, grazie alle sue eccellenze scientifiche, occupa un posto di rilievo anche a livello internazionale. Il mondo globale consiste nell’interconnessione di ogni luogo del pianeta operata dalla scienza, dalla tecnologia e dall’economia. Per tale motivo considero dirimente il tema della ricerca, dell’innovazione e della formazione ad essa connessa. Occorre che la ricerca diventi veramente motore dell’innovazione e della crescita del Paese. Viviamo nella società della conoscenza, e l’Italia ha il dovere storico e culturale di essere sempre protagonista. È attraverso la valorizzazione della ricerca che progettiamo un futuro di prosperità e di benessere individuale e collettivo”.

“Oggi celebriamo con grande gioia i 95 anni di storia e futuro del Cnr alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, dei vicepresidenti di Camera e Senato Mara Carfagna e Ignazio La Russa, del ministro dell’Istruzione dell’università e della ricerca Marco Bussetti, del ministro dell’economia Giovanni Tria, del presidente dell’Accademia nazionale dei Lincei Giorgio Parisi, del capo di stato maggiore della marina ammiraglio Valter Girardelli  e altre alte cariche dello Stato e della ricerca. La visione di una scienza a tutto campo guidò Vito Volterra che nel novembre di 95 anni fa, fondò il Consiglio nazionale delle ricerche presso l’Accademia nazionale dei Lincei, di cui fu presidente – ha detto il presidente del Cnr Inguscio – Questo carattere globale ha consentito al Cnr di far nascere e sviluppare in Italia grandi avventure trasversali come quelle della genetica, del laser, del calcolo elettronico, di internet e più recentemente in campi fortemente interdisciplinari come quelli fondamentali legati ai cambiamenti climatici, allo stato di salute della terra e della crescita sostenibile secondo gli impegni degli Accordi di Parigi del 2015 e dell’Agenda Onu 2030. Migliaia di donne e di uomini fortemente motivati lavorano per la ricerca pubblica su tutto il territorio nazionale e all’estero in uno spettro amplissimo di saperi che va dalla matematica e fisica alla medicina, dall’agricoltura all’economia, alla sociologia e psicologia, dalla storia e filosofia al diritto, all’archeologia e ai beni culturali, con notevolissimi risultati in Italia e nel mondo. Il Cnr è il primo per numero di Erc e famiglie di brevetti in Italia e guida diverse flagship finanziate dalla Ue tra cui Bluemed per l’economia sostenibile del mare e quella sulle comunicazioni e tecnologie quantistiche. Il nuovo piano strategico darà ulteriore impulso alle nuove ricerche per aree di eccellenza, iniziative di trasferimento tecnologico, dottorati industriali e altre forme di partnership con le migliori università e imprese più innovative sul territorio. Si tratta di un patrimonio straordinario di cultura scientifica e ricerche, di nuove scoperte e studi di frontiera da proteggere e valorizzare – così come sta facendo il Cnr – con impatti determinanti sull’innovazione, il progresso, lo sviluppo sociale, culturale, scientifico, economico e industriale dell’Italia e dell’Europa”.

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