HPV, ogni anno in Italia oltre 6.000 casi di tumore. Il vaccino salva la vita

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Il dott. Giordano Beretta, Presidente Eletto AIOM: “Dobbiamo raggiungere l’intera popolazione, sono ancora troppi i casi di cancro che potremmo evitare grazie a questi fondamentali presidi sanitari”

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Roma, 2 febbraio 2018 – “Ogni venti secondi, nel mondo, un bambino muore per malattie per cui esiste un vaccino. E in Italia ogni anno, oltre 6mila uomini e donne vengono colpiti da un tumore provocato dal Papillomavirus. Se ami tuo figlio, lo vaccini”.

È questo il messaggio che la grande tennista Flavia Pennetta lancia nello spot dell’AIOM, la Società Scientifica degli oncologi medici italiani, e che fa parte di una nuova campagna di sensibilizzazione alla vaccinazione per prevenire gravi malattie tra cui i tumori da Papillomavirus umano (HPV). Il video, dopo essere stato diffuso in oltre 600 sale cinematografiche, sbarcherà ora anche in TV e sui canali social. L’iniziativa viene presentata oggi all’Auditorium del Ministero della Salute.

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Dott. Giordano Beretta

“Dobbiamo promuovere una maggiore cultura: più dell’8% di tutte le forme di cancro è riconducibile a virus e altri patogeni tra cui l’HPV – afferma il dott. Giordano Beretta, Presidente Eletto AIOM – Si calcola che tre donne sessualmente attive su quattro contraggano il virus nel corso della vita. In Italia, la vaccinazione anti-Papillomavirus è gratuita per le 11enni fin dal 2007. Non solo le donne contraggono l’infezione: numerose patologie e tumori si registrano anche nell’uomo. Per questo, dal 2017 la vaccinazione anti HPV è offerta indistintamente a ragazze e ragazzi. Tuttavia, i dati rivelano livelli di adesione alla vaccinazione ancora lontani dall’obiettivo del 95% prefissato dal Ministero della Salute. Appena il 56% delle giovani nate nel 2003, il 72% delle nate nel 2000 e il 70% delle nate nel 1997 si sono regolarmente vaccinate. Stiamo dunque assistendo ad una preoccupante sottovalutazione di un’arma di prevenzione che invece potrebbe risparmiare ogni anno la sofferenza legata alla diagnosi di migliaia di tumori e altre patologie”.

“In Italia il cancro alla cervice uterina, per esempio, viene diagnosticato ogni anno a circa 2.300 donne; oltre un migliaio sono i casi di tumore del distretto testa-collo, 300 le neoplasie alla vulva, 250 quelle del pene, oltre 260 quelle dell’ano, e più di 150 quelle della vagina – prosegue Beretta – Con questa iniziativa vogliamo far capire agli italiani quanto sia importante avere a disposizione un’arma come il vaccino anti-Papillomavirus. Anche la vaccinazione contro l’epatite B riveste un ruolo importante nel prevenire l’insorgenza dell’epatocarcinoma, circa 13.000 casi nel 2017, con oltre 9.000 decessi”.

“Vaccinarsi, contro le patologie per cui sia disponibile un vaccino, dovrebbe essere considerato uno stile di vita sano e anticancro esattamente come non fumare, limitare il consumo di alcol, mangiare tutti i giorni frutta o verdura o praticare regolarmente attività fisica. AIOM si sente quindi in dovere di promuovere la cultura delle vaccinazioni come tutela della salute pubblica e del benessere individuale”, conclude il dott. Beretta.

“Sono lieta di poter partecipare ad una campagna che vuole mettere in guardia tutti i cittadini sui rischi reali per la salute di bambini e adolescenti che possono essere prevenuti con la vaccinazione – aggiunge Flavia Pennetta – Ho deciso di girare lo spot perché, come mamma e come sportiva, mi sento in dovere di dare il mio contributo affinché si faccia chiarezza su un tema che inspiegabilmente sta diventando controverso e su cui chiunque ormai si sente in grado di esprimere un’opinione. Durante la gravidanza mi sono informata e ho capito che senza le vaccinazioni molte gravissime malattie sarebbero ancora diffuse. Per questo non ho esitato nemmeno un minuto a vaccinare mio figlio e invito tutti i genitori italiani a non avere paure e ad informarsi da fonti autorevoli e qualificate”.

La campagna dell’AIOM gode del sostegno della Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP), della Società Italiana Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SITI) e della Fondazione AIOM.

“Come pediatri di famiglia siamo da sempre impegnati nella promozione della vaccinazione – sottolinea il dott. Giampietro Chiamenti, Presidente Nazionale FIMP – Purtroppo, dobbiamo constatare che sui vaccini si stanno sempre più diffondendo falsi miti privi di ogni fondamento scientifico. Addirittura sono diventati oggetto di scontro politico all’interno della campagna elettorale per le prossime elezioni. È arrivato il momento di fare chiarezza e di allontanare dubbi e timori infondati. Quindi sosteniamo con grande piacere l’iniziativa degli oncologi dell’AIOM”.

“Negli ultimi anni in Italia abbiamo dovuto registrare un preoccupante abbassamento dei livelli di copertura delle vaccinazioni – dichiara la prof.ssa Elisabetta Franco della SITI – Come Società Scientifica ci siamo quindi impegnati nel sostenere la legge sull’introduzione dell’obbligatorietà vaccinale approvata la scorsa estate. Tuttavia, siamo conviti che la sfida lanciata dai movimenti No Vax può essere vinta, non solo attraverso provvedimenti normativi, ma anche favorendo la cultura della prevenzione attraverso campagne d’informazione come quella promossa dall’AIOM”.

“Oggi chi deve affrontare un tumore ha maggiori possibilità di guarire rispetto a soli pochi anni fa – sostiene Elisabetta Iannelli, membro del CDA di Fondazione AIOM – Le terapie a disposizione sono più efficaci rispetto al passato e, in molti casi, rendono il cancro una patologia cronica. Va comunque ridotto il più possibile il numero di nuovi casi intervenendo sui fattori di rischio modificabili. Per questo, come rappresentanti dei pazienti oncologici, supportiamo gli sforzi degli oncologi italiani per favorire la prevenzione del cancro da Papillomavirus attraverso la vaccinazione”.

“Per questo i programmi di immunizzazione contro il Papillomavirus sono fondamentali, e devono essere avviati a 11 anni, nel periodo della pre-adolescenza – sottolinea il dott. Beretta – Come oncologi raccomandiamo fortemente la vaccinazione anche dei maschi. Un uomo ha un rischio cinque volte maggiore, rispetto ad una donna di contrarre il virus e non essendoci programmi di screening specifici, come il PAP test per le donne, non è in grado di avere una diagnosi precoce e di verificare la presenza o meno dell’agente patogeno. Chiediamo quindi che tutte le Regioni attivino la chiamata attiva per la vaccinazione gratuita a tutti gli adolescenti, maschi e femmine, così come stabilito dal nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale inserito nei livelli essenziali di assistenza come diritto per tutti i cittadini italiani”.

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