Fino a 16 anni di carcere per aggressioni ai sanitari. Fsi-Usae: “Una vittoria che sentiamo fortemente anche nostra”

Catania, 6 agosto 2020 – “La Fsi-Usae Federazione Sindacati Indipendenti organizzazione costituente della Confederazione Usae, da 12 anni lotta e denuncia a Procure, Questure, Prefetture, Assessori regionali della Salute e a Sindaci, la mancanza di sicurezza negli ospedali del SSN”, dichiara soddisfatto Calogero Coniglio Segretario Regionale Sicilia e Coordinatore Nazionale di Federazione.

“Le nostre lotte hanno contribuito a mettere in evidenza in Italia il crescente fenomeno per trovare una soluzione. Ringraziamo i 17 Senatori cofirmatari tra cui il Senatore Antonio Scavone per aver promosso e presentato di sua iniziativa in Parlamento il 15 novembre 2017 un disegno legge dopo aver attenzionato le denunce della Fsi-Usae su tutto il territorio nazionale del fenomeno delle aggressioni al personale sanitario, a medici, infermieri, ecc. che ha descritto sul testo del Ddl”.

“Il Disegno Legge presentato all’art. 1, comma 1, prevede in ogni pronto soccorso dei Presidi Ospedalieri di I e II livello che venga istituito un presidio fisso di Polizia e di ricollocare i presidi ambulatoriali di Guardia Medica in ambiente protetto. Il Ddl è il n. 2908 “Disposizioni per garantire la sicurezza, l’ordine pubblico e l’incolumità di cittadini ed operatori sanitari presso le strutture ospedaliere e i presidi ambulatoriali di guardia medica”.

“Oggi il governo dopo 12 anni di nostre denunce approva una legge, fino a 16 anni di carcere per chi causa lesioni agli operatori sanitari, le pene sono da 4 a 10 anni per le lesioni gravi e da 8 a 16 anni per le lesioni gravissime. Nel caso in cui l’aggressione non costituisca reato, chi usi violenza, offenda o molesti gli operatori sanitari dovrà pagare una multa da 500 a 5 mila euro. Ma la lotta per la Fsi-Usae per far istituire i posti di polizia negli ospedali metropolitani non è terminata”, conclude Coniglio.

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