Covid-19: mancano medici sul territorio, così rischiamo altro lockdown. La denuncia di FISMU

Roma, 17 ottobre 2020 – Il sistema di prevenzione e il tracciamento dei contagi già in crisi, gli ospedali sotto pressione, la rete dei piccoli ambulatori dei medici di famiglia in affanno, superata dall’emergenza e da storici ritardi strutturali, le regioni vanno in ordine sparso nel potenziamento di posti letto e unità di cure intensive e con le USCA marginalizzate o non attivate. Così si rischia un altro lockdown.

Questa la denuncia di Francesco Esposito, segretario nazionale di Federazione Italiana Sindacale Medici Uniti-FISMU che si rivolge al ministro della Salute, Roberto Speranza: “Andiamo a una situazione di caos sanitario. Come abbiamo già detto più di una volta servono più medici sul territorio per contrastare l’epidemia di Covid19 e l’influenza. Abbiamo chiesto l’assunzione di 10.000 camici bianchi precari, tra questi i cosiddetti camici grigi, per riattivare la medicina dei servizi, cioè per la prevenzione, le scuole, le campagne di vaccinazioni, la gestione dei tamponi e dei test rapidi”.

“Sulle vaccinazioni e sui tamponi in particolare è bene guardare al modello Veneto, dove con personale dedicato e in strutture pubbliche, sicure, sanificate e adeguate, sono già state avviate in questi giorni le campagne di prevenzione per i cittadini. Questa vicenda, questa epidemia – aggiunge il segretario nazionale Fismu – purtroppo mettono in evidenza l’importanza di una necessaria modernizzazione strutturale delle cure primarie (medicina di famiglia), anche puntando alla centralità della medicina associata e di gruppo, come le UCP (unità di cure primarie), ma con strutture adeguate e sicure, risorse congrue e personale infermieristico e di segreteria”.

“Gli ‘studi’, così come li abbiamo conosciuti nel passato, sono fondamentali in questa fase per garantire la capillarità, ma anche in quei contesti è urgente attivare strutture pubbliche di appoggio per le vaccinazioni – prosegue Esposito – Non è pensabile, con l’autunno iniziato, vedere ancora lunghe code al freddo o piccole sale di aspetto piene di cittadini, con i rischi connessi di contagio con pazienti asintomatici di Covid-19, ma anche di altre patologie come la stessa influenza”.

“Infine – conclude Esposito – serve una forte indicazione nazionale sul ‘che fare’, le regioni vanno in ordine sparso, tra USCA non attivate o marginalizzate, mancato potenziamento di posti letto e delle unità di cure intensive, e gli ospedali sotto pressione, anche con ricoveri inappropriati di casi lievi, perché è mancato il filtro delle cure primarie, delle USCA. Così rischiamo di finire in un altro lockdown. Ministro Speranza colga il nostro ulteriore appello, intervenga intanto su queste gravi criticità, ma soprattutto con urgenza assuma 10.000 medici per potenziare davvero la medicina di prevenzione per contrastare l’epidemia, dia gambe alla medicina dei servizi, ora smantellata. Quindi avvii quel processo riformatore del SSN con più territorio e con più personale medico, che non può essere rappresentato solo dai medici di famiglia. È una priorità, è fondamentale”.

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