“Caffè Alzheimer”, attività ricreative per i pazienti all’AOUP Giaccone

Palermo, 20 marzo 2023 – Rallentare il deterioramento cognitivo nei pazienti con Alzheimer e supportare le famiglie e i caregiver. È questo il fine del progetto “Caffè Alzheimer” che ha preso il via oggi presso gli spazi dell’Asp in via La Loggia 1. Il progetto, finanziato nell’ambito del PSN, è frutto di convenzione tra il Policlinico e l’Associazione “La Grande famiglia” con la direzione scientifica del prof. Giuseppe Salemi, direttore della neurologia dell’Azienda ospedaliera universitaria.

Ogni anno agli ambulatori del Policlinico dedicati ai disturbi di memoria, Alzheimer, demenze e parkinsonismi accedono tra 800 e 900 pazienti: “Sono patologie ormai frequenti, il cui carico ricade soprattutto sulle famiglie – spiega il prof. Salemi – La logica del progetto “Caffè Alzhmeir” è quello di fornire un piccolo supporto alle famiglie sfruttando quelle attività che possono rallentare l’evoluzione della patologia”.

Il Centro sarà accessibile 5 giorni la settimana, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.00 alle 13.00. L’equipe è costituita da un medico responsabile, da uno psicologo, un musicoterapista, uno operatore socio-sanitario, un educatore professionale e un amministrativo coadiuvati da volontari del servizio civile in carico all’Associazione.

Il progetto si articola in una pluralità di azioni e interventi: terapia occupazionale, allo scopo di stimolare le principali funzioni cognitive residue tramite laboratori di cucina, grafico pittorici, fotografici, botanici, teatrali, di danza e di musicoterapia; terapia R.O.T. (Terapia di Orientamento alla Realtà), ovvero un metodo di intervento improntato sulla psico-stimolazione e sulla riabilitazione sociale. E infine gli interventi di riabilitazione cognitiva, che hanno lo scopo di rallentare la progressione della malattia, potenziando il più possibile le facoltà e le funzioni risparmiate dal processo di malattia.

Tutte le attività saranno svolte sia individualmente che in piccoli gruppi omogenei, in base a un piano di intervento personalizzato, e calibrando gli interventi in relazione allo stato di malattia di ciascun paziente.
Quotidianamente potranno essere accolti dieci pazienti, in contemporanea i familiari e cargiver potranno avvalersi del sostegno psicologico, educativo e sociale messo a disposizione.

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