Al via il Festival della Salute Globale. Focus su Covid-19, clima e sostenibilità

Milano, 10 novembre 2020 – È partito, in modalità online sul sito festivalsaluteglobale.it, Global Health, il Festival della Salute Globale, che si svolgerà fino al 15 novembre Sarà un’occasione per conoscere e informarsi direttamente, e per fare il punto sull’attuale situazione sanitaria globale, nonché sulle ripercussioni della stessa nella sfera ambientale, sociale, economica e culturale. L’obiettivo è creare sempre più cittadini consapevoli e aperti al sapere, con un’attenzione particolare ai giovani, i professionisti della futura classe dirigente.

Questa seconda edizione del Festival, organizzata dagli Editori Laterza, in collaborazione con il Comune e l’Università di Padova, insieme alla ONG Medici con l’Africa CUAMM, è dedicata alle implicazioni e conseguenze del Covid-19, attraverso una riflessione approfondita sul futuro della salute globale nei prossimi dieci anni.

Si affronteranno i temi della sostenibilità, dell’innovazione, delle partnership pubblico-private, di comunicazione scientifica, e di tutte quelle azioni concrete, basate sulla ricerca, adottate come misure precauzionali per far fronte adeguatamente a potenziali disastri. La globalizzazione, quindi come fondamentale promotore di sviluppo ma anche come potenziale rischio per la diffusione di malattie infettive, malattie croniche e danni ambientali.

“Questo non è un congresso medico scientifico – spiega il prof. Stefano Vella, già Presidente dell’AIFA e Direttore del Centro per la Salute Globale dell’Istituto Superiore di Sanità e attualmente docente di Salute Globale, Facoltà dell’Università Cattolica – ma un festival sulla salute umana indirizzato ai cittadini. Un appuntamento che coinvolge tutti i determinanti della nostra condizione di benessere, dai virus alla sostenibilità, dall’alimentazione all’economia. Stiamo vivendo un momento storico straordinario e occorre cercare di capire ciò che vi è attorno, per comprendere quanto è stato e anche quanto potrebbe accadere in futuro”.

La cronaca e l’attualità al centro del dibattito. A tal proposito, sul nuovo DPCM, si è così espresso: “Dobbiamo assolutamente fermare questo galoppo del virus. Le attuali misure, partite con il nuovo DPCM, sono il minimo sostenibile rispetto alle possibili tragiche conseguenze. La divisione in fasce, con gli studi regione per regione, è ragionevole, affinché non si penalizzino regioni dove il virus sia meno presente. Speriamo però che questa scelta sia sufficiente, perché purtroppo finora l’unica cosa che ha funzionato, nonostante i tantissimi danni conseguiti, è stato il lockdown generale. Io sinceramente sono molto preoccupato sull’impatto economico che ne conseguirà. Ma prima si ferma il virus, prima si riparte. Il lockdown di marzo e aprile ce l’ha dimostrato: l’Italia è ripartita”.

Sulla suddivisione per regioni, invece: “Ci sono calcoli complessi che sono stati fatti – prosegue Vella – e tanti parametri presi in considerazione. Mi fido ciecamente della cabina di regia, perché è composta da professionisti competenti di primo ordine, che analizzano i dati e sanno come leggerli. E non mi devo fidare soltanto io: in questo momento occorre la fiducia di tutti, per non alimentare inutili polemiche”.

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