In Italia 1 bambino su 8 vive in povertà assoluta e 6 ragazzi su 10 non svolgono attività culturali

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Protocollo d’intesa tra Save the Children e Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza per promuovere azioni congiunte a tutela dei diritti dei bambini, dal contrasto alla povertà minorile ed educativa alla promozione della figura dei tutori volontari per i minori stranieri soli. Dall’approvazione della legge per la tutela dei minori stranieri non accompagnati, già più di 2.700 le domande per diventare tutori volontari

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Roma, 15 dicembre 2017 – Save the Children – l’Organizzazione internazionale che dal 1919 lotta per salvare la vita dei bambini e garantire loro un futuro – e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza Filomena Albano annunciano la firma di un protocollo d’intesa che prevede la realizzazione di iniziative congiunte a tutela dei diritti dei bambini nel nostro Paese, dalla promozione della figura dei tutori volontari dei minori stranieri non accompagnati al contrasto alla povertà minorile ed educativa, dalla prevenzione di abusi e maltrattamenti nei confronti dei bambini ad azioni volte a favorire la loro partecipazione e ascolto nelle scelte che li riguardano direttamente.

Oggi, in Italia, 1 bambino su 8 vive in condizioni di povertà assoluta e oltre il 22% dei minori (più di 1 su 5) risulta in povertà relativa, una condizione che ha effetti devastanti sulle loro opportunità educative e sul loro stesso futuro. Sei ragazzi su 10 tra i 6 e i 17 anni, infatti, nel nostro Paese non possono svolgere attività culturali, come andare al museo, leggere libri o fare sport in modo continuativo.

Disagio, marginalità ed esclusione sociale che riguardano anche le migliaia di minori stranieri che giungono nel nostro Paese soli, senza alcun adulto di riferimento al loro fianco, e che dopo aver affrontato viaggi lunghi e pericolosi nei quali hanno messo a repentaglio la loro stessa vita si ritrovano ulteriormente esposti al rischio di subire abusi e sfruttamento. Circa 15.550 i minori stranieri non accompagnati sbarcati sulle nostre coste da gennaio 2017 al 1 dicembre scorso, mentre sono 18.479 quelli censiti dal sistema di accoglienza italiano.

“C’è ancora molto da fare, nel nostro Paese, per garantire ai bambini e ai ragazzi più vulnerabili, che vivono una grave condizione di svantaggio socio-economico, educativo e culturale, la protezione e la tutela di cui hanno bisogno e alla quale hanno diritto. Siamo pertanto molto felici di sancire questa preziosa collaborazione con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, che ci permetterà di mettere in campo uno sforzo ancora più grande per garantire ai minori misure decisive per il loro futuro”, ha dichiarato Raffaela Milano, Direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children.

“L’Italia si è storicamente distinta come paese all’avanguardia nella affermazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza – ha sottolineato la Garante Filomena Albano – In questo momento, tuttavia, il diritto all’uguaglianza, che si riteneva acquisito per l’affermarsi di una società sempre più aperta e inclusiva, torna ad essere drammaticamente attuale. Accoglienza adeguata, tutela da parte di adulti responsabili, educazione, istruzione, salute, opportunità formative. Strumenti che abbiamo il dovere di assicurare a tutti i bambini e i ragazzi presenti nel nostro paese per garantire loro il presente prima ancora che il futuro, in linea con la nostra tradizione di paese faro sul fronte dei diritti”.

Già all’indomani dell’approvazione, lo scorso marzo, della legge per la protezione e la tutela dei minori stranieri non accompagnati – una legge di cui Save the Children si è fortemente fatta promotrice, assieme alle principali organizzazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minori e dei migranti – Save the Children e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza hanno avviato una collaborazione per favorire la diffusione, in Italia, della figura del tutore volontario, una delle principali novità contenute nel provvedimento.

Nell’ambito del nuovo protocollo d’intesa, l’Organizzazione continuerà pertanto a collaborare ai corsi di formazione per aspiranti tutori volontari organizzati dall’Autorità focalizzandosi, in particolare, sull’elaborazione di un Codice di condotta volto a gestire la relazione dei tutori con il minore e a segnalare e prevenire eventuali rischi di abuso e maltrattamento nei suoi confronti. A otto mesi dall’approvazione della legge, più di 2.700 privati cittadini si sono già candidati a offrire tutela a bambini e ragazzi stranieri non accompagnati e a sostenerli così nel percorso d’integrazione nel nostro Paese, dall’iscrizione a scuola o al sistema sanitario sino all’orientamento nelle scelte quotidiane.

Il protocollo tra Save the Children e l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza prevede inoltre campagne di sensibilizzazione sull’accesso dei minori e delle loro famiglie alle misure di contrasto alla povertà previste dalla legislazione, come il reddito di inclusione, e la promozione di iniziative che favoriscono la partecipazione attiva e l’ascolto dei minori alle procedure giudiziarie e amministrative in cui sono coinvolti.

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