Disabilità, i diritti negati. Convegno all’Università Cattolica di Roma

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Giovedì 15 giugno nella sede di Roma dell’Ateneo del Sacro Cuore il punto sulla cura socio-sanitaria delle persone con disabilità, promosso dal Centro di Ateneo di Bioetica e dal Centro di Ateneo per la Vita dell’Università Cattolica

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Roma, 9 giugno 2017 – Un focus sulle difficoltà, organizzative e gestionali, e sui pregiudizi che si incontrano nella cura delle persone con disabilità anche da parte del personale medico e sanitario, ma anche sulle possibilità e sui diritti delle persone disabili in ospedale: questi i temi del convegno “Il diritto negato. Persone con disabilità e salute”, che si terrà giovedì 15 giugno, inizio ore 14.00, presso la Sala Germania del Centro Congressi Europa dell’Università Cattolica di Roma (L.go F. Vito, 1), promosso dal Centro di Ateneo di Bioetica in collaborazione con il Centro di Ateneo per la Vita.

In Italia quasi due strutture sanitarie su tre non hanno un percorso prioritario per i pazienti con disabilità che devono fruire di prestazioni ospedaliere e oltre il 78% degli ospedali non prevede spazi adatti di assistenza per le persone con disabilità intellettiva, motoria e sensoriale.

L’attesa al pronto soccorso, un esame invasivo per diagnosticare una malattia, la degenza in reparto, situazioni che rappresentano disagi per qualsiasi paziente, si trasformano in un vero e proprio ostacolo per chi vive in una condizione di fragilità.

Sono le cosiddette “barriere sanitarie”. Barriere che rischiano di essere insormontabili soprattutto negli ospedali del Mezzogiorno e sono la prova di un ennesimo divario tra Nord e Sud della nostra penisola: basti pensare che per persone con disabilità cognitiva sono previsti percorsi sanitari nel 29% degli ambulatori e dei reparti del Nord Italia contro il 6,5% di quelli del Sud.

“Di fatto rischiamo di aumentare il livello di disabilità delle persone ogni volta che non teniamo conto delle loro reali condizioni fisiche e sensoriali e creiamo ostacoli proprio nel luogo deputato alla cura e all’assistenza – dichiara il professor Adriano Pessina, Direttore del Centro di Ateneo di Bioetica dell’Università Cattolica – Molti diritti negati derivano dal fatto che le nostre strutture e le nostre pratiche ‘funzionano’ a partire da un modello di paziente che di fatto non comprende le persone con disabilità: non si tratta di immaginare diritti speciali, ma semplicemente di trovare mezzi adeguati che permettano a tutti di usufruire pienamente del servizio sanitario”.

Molto attesa (ore 16.45) la testimonianza del noto attore Cesare Bocci, co-protagonista della fiction tv Montalbano nei panni del Commissario Augello.

I lavori saranno introdotti dal professor Rocco Bellantone, Preside della Facoltà di Medicina e chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, dall’ingegner Enrico Zampedri, Direttore Generale della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, da Monsignor Claudio Giuliodori, Assistente ecclesiastico generale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, e dal professor Adriano Pessina, Direttore del Centro di Ateneo di Bioetica che terrà una relazione su “Le nostre quotidiane barriere mentali”.

A seguire l’intervento del dottor Nicola Panocchia, coordinatore del Comitato Scientifico “Carta dei diritti persone con disabilità in ospedale” della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, dal titolo “L’ospedale discrimina?”, e del dottor Serafino Corti, Direttore del Dipartimento delle disabilità della Fondazione Istituto Ospedaliero di Sospiro Onlus, sulla “Qualità della vita delle persone con disabilità: pregiudizi e realtà”.

“La cura delle persone con disabilità. Diritti e buone prassi” è il titolo della tavola rotonda – moderata dalla professoressa Maria Luisa Di Pietro, docente dell’Istituto di Sanità Pubblica della Cattolica – con i contributi di Luisella Bosisio Fazzi del Consiglio Direttivo LEDHA – Fish Lombardia (“Il diritto alla cura delle persone con disabilità intellettiva e accomodamento ragionevole”), Filippo Ghelma, responsabile dell’Unità Operativa DAMA dell’Ospedale S. Paolo di Milano (“L’ospedale va a DAMA”), e di Lorenzo Alvaro, giornalista del settimanale “Vita” (“Disabilità e malattia nei mass media”).

fonte: ufficio stampa

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