Caso Avastin e Lucentis, indagati dirigenti AIFA. Favorito il farmaco più caro

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Associazione Italiana dei Medici Oculisti: “Venga fatta chiarezza al più presto nell’interesse dei pazienti affetti da maculopatia”

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Roma, 15 novembre 2019 – In merito all’indagine in corso della Guardia di Finanza su alcuni dirigenti di AIFA che avrebbero favorito Novartis e Roche riguardo al caso di Avastin e Lucentis, l’AIMO – Associazione Italiana dei Medici Oculisti ha “fiducia nell’operato dell’autorità giudiziaria” e spera che “venga fatta al più presto chiarezza nell’interesse dei pazienti affetti da maculopatia”. Lo dichiara l’Associazione in una nota.

Dirigenti e componenti pro tempore della Commissione consultiva tecnico scientifica dell’Agenzia italiana del farmaco, in particolare, sono accusati di aver provocato un danno all’erario di 200 milioni per avere imposto limitazioni alla prescrivibilità di un farmaco più economico per curare alcune malattie oculari, costringendo il Servizio sanitario nazionale a sostenere costi maggiori. Il tutto nell’interesse di due multinazionali farmaceutiche, Roche e Novartis. La Guardia di Finanza ha notificato ai soggetti coinvolti un invito a dedurre per l’indagine della Corte dei Conti del Lazio.

Gli accertamenti svolti dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Roma, coordinati dal procuratore regionale della Corte dei Conti Andrea Lupi e dal vice procuratore Massimo Perin, avrebbero consentito di accertare che i farmaci ‘Avastin’ e ‘Lucentis’ avevano la stessa equivalenza terapeutica, come dimostrato da una serie di studi comparativi. Ma nonostante questo, il primo non è stato inserito tra i prodotti rimborsabili dal Servizio sanitario nazionale fino al 2014 e sarebbero state imposte una serie di “ingiustificate limitazioni” al suo utilizzo almeno fino al 2017, causando un aggravio di spesa per lo Stato.

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