Carenza medici, drammatica situazione nella regione Lazio. AMSI: “Aprire i concorsi anche ai medici stranieri”

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Roma, 17 giugno 2019 – Nel 2025 mancheranno 15mila medici nella Regione Lazio, tra le prime in Italia per numero di strutture sanitarie pubbliche e private. L’Associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi) con la collaborazione del Movimento internazionale “Uniti per Unire” continua ad anticipare alcune statistiche importanti e costruttive che saranno presentate durante il prossimo Congresso Amsi, che si svolgerà il 22 giugno a Roma.

La carenza dei medici e le richieste di specialisti arrivano all’Amsi quasi tutti i giorni e hanno avuto un incremento del 40% negli ultimi 3 mesi dopo la campagna mediatica sollevata proprio dalla stessa Associazione.

Nel Lazio le richieste dal 01.01.2018 aggiornate al 31.05.2019 sono di 400 medici, 300 infermieri e 150 fisioterapisti, arrivate da strutture pubbliche e private della regione Lazio, e in particolare sono stati maggiormente richiesti: Radiologi, Anestesisti, Neonatologi, Pediatri, Medici d’urgenza, Fisiatri, Ortopedici, Medici sportivi, Chirurghi vascolari, Ginecologi e sostituzione medici di famiglia.

Le città che hanno chiesto maggiormente professionisti della sanità di origine straniera sono: Roma, Civitavecchia, Santa Marinella, Tivoli, Frosinone, Latina, Viterbo, Ostia Lido, Pomezia, Santa Severa,Tarquinia Zagarolo,Colle Ferro e Rieti.

“Sicuramente la Regione Lazio è tra le prime regioni in Italia come numero di strutture pubbliche, policlinici universitari e strutture private accreditate e secondo le nostre statistiche entro il 2025 mancheranno più di 15mila medici. Lo dimostra il fatto che le richieste giunte all’Amsi sono dalle strutture sanitarie pubbliche, in particolare pronto soccorso, guardia medica, ambulanze, poliambulatori privati e convenzionati, centri di fisioterapia e centri per analisi del sangue”, dichiara Il Fondatore dell’Amsi e membro della Commissione Fnomceo “Salute Globale” Foad Aodi.

“Bisogna trovare subito soluzioni, non bastano più analisi del fenomeno che è chiaro a tutti, invito tutte le sigle mediche, sindacati e le società scientifiche ad unirsi intorno ad un tavolo per proporre soluzioni urgenti sotto la guida della Fnomceo e del suo presidente Filippo Anelli, che è da mesi impegnato a proporre soluzioni con coraggio, chiarezza e determinazione”, prosegue Aodi.

Infine Aodi denuncia insieme al Consiglio Direttivo Amsi che il sotto pagamento di 7 euro all’ora e il ritardo di pagamento nella sanità privata non riguarda solo i medici stranieri ma anche numerosi medici italiani che ci hanno contattato in più di 100 dopo la prima denuncia di 70 medici Amsi per ribadire questa realtà.

“Inoltre basta ipocrisia e censura dei nostri comunicati in cui chiediamo di aprire i concorsi anche ai medici stranieri che hanno esercitato 5 anni in Italia ma non hanno ancora la cittadinanza italiana, che è un legittimo diritto dal momento che rispettano tutti i loro doveri e spero che non sarà tardi quando arriverà questa apertura da qualcuno coraggioso che non ha paura di giudizi negativi controcorrente del momento politico attuale”, conclude Aodi.

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