Tumore polmonare, studio dimostra l’efficacia dello screening con TAC torace a bassa dose

L’Aou pisana protagonista nel programma di prevenzione globale

Pisa, 26 novembre 2019 – Da qualche anno è stato dimostrato che lo screening con TC torace a basso dosaggio può ridurre la mortalità per tumore polmonare nei forti fumatori o ex fumatori da meno di 10 anni (che hanno fumato almeno 20 sigarette al giorno per 30 anni) di età compresa tra i 55-77 anni.

Un contributo all’evidenza scientifica in questo settore di ricerca è stato dato anche dallo studio Italung, finanziato dalla Regione Toscana e condotto dal 2004 al 2008 in tre centri ospedalieri a Pisa (Aou pisana), Firenze e Pistoia. Dalla “banca dati” di questo studio arrivano oggi ulteriori buone notizie, che sono state pubblicate in due recenti articoli scientifici.

Nella pubblicazione di Donella Puliti e colleghi (“Decreased cardiovascular mortality in the ITALUNG lung cancer screening trial: Analysis of underlying factors”, Lung Cancer, 2019), dopo oltre 9 anni di follow-up, si è osservata un’inaspettata riduzione della mortalità per patologia cardiovascolare nei soggetti che avevano eseguito lo screening del tumore polmonare con TC torace a basso dosaggio.

Questo favorevole risultato potrebbe essere correlato alla segnalazione della presenza di calcificazioni coronariche nel referto della TC torace trasmesso al partecipante allo screening e al suo medico di famiglia; questa informazione clinica, ‘collaterale’ rispetto alla finalità dello screening per tumore polmonare, ha verosimilmente indotto successivi accertamenti e cure con conseguente beneficio sul controllo della salute cardiovascolare.

La pubblicazione di Francesco Pistelli e colleghi (Smoking Cessation in the ITALUNG Lung Cancer Screening: What Does “Teachable Moment” Mean? Nicotine & Tobacco Research, 2019) ha esaminato invece l’efficienza dell’intervento per favorire la cessazione del fumo di sigaretta nei fumatori che si sottopongono allo screening del tumore polmonare con TC a basso dosaggio.

I dati esaminati nei tre centri Italung di Pisa, Firenze e Pistoia hanno dimostrato che i più alti tassi di cessazione del fumo, a distanza di 4 anni di follow-up, sono stati ottenuti nel “Centro Antifumo” Aou pisana; il fattore determinante di questo risultato è stata la disponibilità in Aou pisana di un approccio integrato tra l’intervento per la cessazione del fumo svolto al “Centro Antifumo” e l’esame TC torace svolto in Radiologia 2.

Hanno fatto la differenza la stretta collaborazione tra le due strutture, la disponibilità di personale dedicato (medici pneumologi) con specifiche competenze sulla cessazione del fumo, insieme al coordinamento attivo con i medici di medicina generale che promuovevano la cessazione del fumo nei loro pazienti partecipanti allo screening.

In Aou pisana lo studio Italung è stato svolto, con un approccio multidisciplinare, dal “Centro Antifumo” dell’Unità operativa di Pneumologia (ora diretta dalla professoressa Laura Carrozzi), dall’Unità operativa di Radiodiagnostica 2 (diretta dal dottor Fabio Falaschi), dall’Unità operativa di Chirurgia toracica (ora diretta dal professor Marco Lucchi) con la collaborazione della professoressa Gabriella Fontanini, direttrice del Programma di validazione di marcatori istopatologici e biomolecolari di rilevanza diagnostica, prognostica e predittiva nelle patologie-pleuropolmonari.

In conclusione, lo screening del tumore polmonare, in particolare negli attuali fumatori, si configura come un’azione preventiva che offre l’occasione di intervenire su diversi fronti della salute, non solo quella polmonare. L’attività coordinata multidisciplinare tra le professionalità presenti in Aou pisana può massimizzare l’efficienza in questo settore della prevenzione.

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