Suicidio, l’adolescente si ammala poco e muore troppo. SIPPS: “Il 90% della visita sia ascolto”

Dott. Giuseppe Di Mauro

Roma, 22 settembre 2020 – Si è chiuso l’evento autunnale della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) “Napule è…”, un convegno live streaming che in tre giorni ha coinvolto più di 700 persone, oltre ai 52 esperti tra moderatori e relatori, con 31 eventi, due corsi formativi e sei sessioni tematiche.

Tanti gli argomenti affrontati in questa edizione: Alimentazione complementare, Pediatria preventiva e sociale, Sviluppo, Consensus sull’attività sportiva in età evolutiva, Guida pratica di ortodonzia pediatrica per una corretta salute orale.

Tra le tematiche protagoniste dell’evento anche il sostegno alla disabilità e la prevenzione dei suicidi tra i giovani: “L’adolescente si ammala poco fisicamente, ma muore troppo”, un commento duro quello di Giuseppe Di Mauro, presidente della SIPPS, che al termine del convegno affronta il triste primato europeo che vede il suicidio come seconda causa di morte tra gli adolescenti.

“Per far fronte a questa situazione – spiega Di Mauro – è fondamentale la comunicazione tra genitore e pediatra e, appena possibile, avere un contatto diretto con i ragazzi anche preadolescenti. Oggi le famiglie hanno la necessità di avere un pediatra bravo, ma soprattutto più comunicatore. Questo è il futuro dei medici, che devono saper ascoltare e mettere in atto le iniziative necessarie”.

“Il tempo per una visita deve essere per il 90% dedicato alla comunicazione e all’ascolto, e il 10% alla visita effettiva” chiosa l’esperto. Un pediatra per appartenere alla SIPPS “deve saper esprimere il massimo nella prevenzione soprattutto nel sociale, perché lavora con bambini, adolescenti e famiglie. Se il pediatra non ha una sensibilità nel sociale – conclude il presidente – la sua attività è limitata”.

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