Robot chirurgo rivoluziona la neurochirurgia spinale. Prima volta in Europa al Gemelli

Al Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS eseguito il primo intervento in Europa di stabilizzazione vertebrale mininvasiva e decompressione del canale spinale con tecnologia robotica integrata in un paziente affetto da spondilolistesi lombare

Da sin: Alessandro Olivi e Filippo Maria Polli

Roma, 11 giugno 2025 – Un intervento di stabilizzazione vertebrale mininvasiva per spondilolistesi lombare con un robot chirurgo di nuova generazione è stato eseguito, per la prima volta in Italia e in Europa, dai neurochirurghi della Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS.

L’intervento è stato condotto dal dott. Filippo Maria Polli, Responsabile della UOS di Neurochirurgia Spinale del Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS, e rappresenta una tappa significativa nell’ambito della chirurgia robotica spinale, aprendo nuove prospettive in termini di precisione, sicurezza e personalizzazione del trattamento chirurgico.

Patologia spinale degenerativa: impatto clinico e sociale

Le patologie degenerative della colonna vertebrale rappresentano una delle principali cause di disabilità e dolore cronico nella popolazione adulta e anziana. Condizioni come la spondilolistesi lombare compromettono la mobilità, la qualità del sonno, la capacità lavorativa e l’autonomia quotidiana dei pazienti, con un impatto rilevante anche sul piano psicologico e relazionale.

In questo contesto, l’evoluzione tecnologica in ambito neurochirurgico gioca un ruolo sempre più cruciale. L’integrazione di imaging avanzato, pianificazione preoperatoria tridimensionale e sistemi robotici consente di affrontare patologie complesse in modo meno invasivo e con una perfetta esecuzione dell’intervento sulla base della programmazione preoperatoria.

Tecnologia e precisione: una nuova frontiera nella chirurgia spinale mininvasiva

Per questo innovativo intervento è stato utilizzato il sistema robotico Mazor Stealth X™ (Medtronic) nella sua versione più recente, dotata di un modulo innovativo per la pianificazione e l’esecuzione robotica della rimozione delle faccette articolari. Già impiegato con successo per la guida robotica al posizionamento delle viti peduncolari, è stato per la prima volta utilizzato per pianificare ed eseguire anche la fase di decompressione ossea, garantendo un allineamento completo tra il planning preoperatorio e l’atto chirurgico eseguito in sala operatoria. Questo approccio consente una maggiore accuratezza nel trattamento della compressione nervosa, favorendo condizioni ottimali per l’artrodesi e riducendo il rischio intraoperatorio.

“L’adozione di questa tecnologia all’avanguardia testimonia la volontà del Policlinico Gemelli di investire in soluzioni innovative per il miglioramento continuo della qualità delle cure – ha spiegato il prof. Alessandro Olivi, Direttore della UOC di Neurochirurgia e Direttore del Dipartimento di Neuroscienze, Organi di Senso e Torace Policlinico Gemelli, ordinario di Neurochirurgia all’Università Cattolica, campus di Roma – La possibilità di estendere l’impiego della robotica anche alla fase decompressiva rappresenta un’evoluzione importante per la neurochirurgia spinale mininvasiva”.

Verso una chirurgia sempre più personalizzata e sicura

L’introduzione di questa procedura, supportata da tecnologie di navigazione e robotica integrate, segna un ulteriore avanzamento verso una chirurgia sempre più mininvasiva, precisa e personalizzata, con potenziali benefici significativi in termini di recupero funzionale e riduzione del trauma chirurgico.

Il Policlinico Gemelli conferma così il proprio ruolo di riferimento nazionale e internazionale nel campo della neurochirurgia spinale avanzata.

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