Roma, 18 settembre 2018 – Da domani centinaia di neurochirurghi italiani si riuniremmo ad Ancona per il 67esimo Congresso Nazionale. L’evento, che terminerà il prossimo 21 settembre, si svolgerà presso la Facoltà di medicina e Chirurgia – Polo Murri dell’università Politecnica delle Marche.
Al parterre nazionale, presieduto dal presidente SINch f.f Marco Fontanella e dal presidente del comitato locale Massimo Scerrati, si uniscono alcuni dei più noti neurochirurghi stranieri, testimoni di eccellenza nel mondo.
Modelli organizzativi e gestionali nella patologia aneurismatica; trattamento degli aneurismi; malformazioni vascolari; trattamento delle recidive dei tumori cerebrali; neurochirurgia pediatrica, sono solo alcuni dei temi che verranno affrontati nelle giornate congressuali che prevedono numerosi simposi tra cui, approfondimenti e nuove ricerche su: traumatologia, neuro-oncologia, neuro-endoscopia, neurochirurgia vascolare e pediatrica.
Il tema connessione, perno di tutto il Congresso, non riguarda solo gli argomenti scientifici ma anche quelle tra uomini: medici di differenti discipline, che si confrontano, ad esempio, negli aspetti economici, gestionali e tecnici legati alla disciplina.
Nel corso dei lavori congressuali emergerà con ampia risonanza la centralità del paziente. Grande attenzione sui giovani che approfondiranno temi legati alla formazione. Il primo, intitolato “le mie mani d’oro”, sulla necessità di operare e dimostrare la propria attività e abilità chirurgica, quindi il problema di uniformare i registri operatori per gli specializzandi in Italia e mostrare ciò che hanno fatto e che sanno fare i nostri giovani.
“Ampio risalto – ha dichiarato Marco Fontanella presidente SINch f. f – sarà dato al rapporto tra i medici e la tecnologia, in quanto la maggior parte della nostra attività è ormai supportata da tecnologie sempre più complesse. Questo avviene, in particolare, in sala operatoria dove dobbiamo ricordare che il centro della nostra attenzione è il paziente, al servizio del quale tutto deve essere. L’attività dei neurochirurghi, infatti, è ormai supportata da tecnologie sempre più complesse ed è necessario ampliarne la conoscenza”.