Il trapianto renale da vivente. Convegno a Ferrara

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La Società Medico Chirurgica si riunisce a Cona il 20 febbraio

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Staff di Nefrologia – AOU Ferrara

Ferrara, 18 febbraio 2016 – L’unità operativa di Nefrologia, diretta dalla dott.ssa Alda Storari, ha riunito esperti Nefrologi e Chirurghi trapiantologici sabato 20 febbraio presso la sala congressi dell’ospedale di Cona per fornire a medici, sanitari, pazienti e famigliari notizie sul trapianto da vivente come opzione terapeutica fattibile al trapianto da donatore cadavere. A seguire un’importante sessione riguardante l’attività fisica nel paziente con insufficienza renale nel trapianto e nella dialisi.

Il trapianto renale rappresenta la terapia di elezione per la maggior parte dei pazienti affetti da insufficienza renale avanzata. Infatti, rispetto alla dialisi, il trapianto renale offre non solo un’attesa di vita più prolungata una volta superato il periodo post-operatorio, ma anche una migliore qualità di vita e una più completa riabilitazione sociale.

Il trapianto renale – nella sua classica definizione – è da “donatore cadavere”, ma è anche possibile il trapianto di rene da “donatore vivente”; pratica che rappresenta, però, meno del 10% dei trapianti eseguiti in Italia ogni anno.

La larga esperienza italiana e internazionale sul trapianto da “donatore vivente” valorizza questa donazione e la propone come una valida possibilità terapeutica. I pazienti affetti da insufficienza renale cronica avanzata possono prendere serenamente una decisione in merito.
La scarsità delle informazioni disponibili per i pazienti affetti da insufficienza renale cronica e per i medici che li hanno in cura potrebbe essere una delle cause per spiegare il basso numero di trapianti da “donatore vivente”.

fonte: ufficio stampa (foto del Servizio Audiovisivi dell’AOU di Ferrara)

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