Digiuno terapia e diete selettive, pericolose per la salute

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Gli esperti dell’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica – ADI denunciano le terapie miracolistiche senza fondamento scientifico che promettono guarigioni o dimagrimenti lampo, alla luce del caso della donna affetta da sclerosi multipla deceduta dopo 21 giorni di digiuno terapeutico

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Roma, 20 giugno 2017 – “Le terapie miracolistiche senza alcuna base scientifica basate sul digiuno o sull’esclusione di determinate categorie di alimenti dalla dieta sono pericolose nei soggetti affetti da patologie gravi o malnutriti, nei bambini e negli anziani. Se adottate da soggetti sani possono indurre a stati carenziali e allo sviluppo di disturbi del comportamento alimentare”.

Così l’Associazione italiana di Dietetica e Nutrizione Clinica ADI prende posizione sull’ennesimo caso di cronaca legato alla somministrazione di terapie dietetiche scorrette prive di fondamento scientifico e di prescrizione medica, che hanno portato nei giorni scorsi al decesso di una donna sarda di 57 anni affetta da sclerosi multipla, sottoposta a una terapia del digiuno.

“Queste pseudo terapie dietetiche che promettono guarigioni e risultati tempestivi fanno presa soprattutto su quei soggetti affetti da patologie gravi per i quali la medicina tradizionale non ha ancora trovato risposte e quindi particolarmente sensibili a livello psicologico – commenta Annalisa Maghetti, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Past President ADI Emilia Romagna – Sono soggetti disposti a sottoporsi a qualsiasi sacrificio e a qualsiasi costo sia in termini di salute che economici”.

Secondo gli esperti ADI, infatti, il messaggio sbagliato che sta passando in generale sull’alimentazione negli ultimi anni è che selezionando o eliminando determinati alimenti dalla dieta o digiunando sia possibile perdere peso e vivere meglio, non considerando le relative conseguenze per la salute.

“Nella società attuale è normale ottenere tutto e subito, non si accettano dimagrimenti lenti e progressivi e si sottopone il più delle volte l’organismo a stress importanti pur di ottenere un risultato veloce – continua Annalisa Maghetti – Anche i tempi fisiologici e lenti della digestione ormai vengono visti come un problema, con la conseguenza che in molti senza una diagnosi di intolleranza e una prescrizione medica, autoeliminano dalla dieta prodotti con lattosio o glutine. Così come diete vegane, fruttariane, crudiste ed altre molto selettive possono determinare sindromi carenziali, se protratte all’estremo”.

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