Decadimento cognitivo: la Pet Amiloide può diagnosticare precocemente l’Alzheimer

Prof.ssa Angela Spanu, direttore della Medicina nucleare dell’Aou di Sassari: “Grazie a questa nuova indagine sarà possibile risolvere i casi più complessi di decadimento cognitivo lieve con possibile malattia di Alzheimer”

Sassari, 3 dicembre 2019 – Consente di visualizzare e localizzare ‘in vivo’ la densità delle placche neuritiche di beta amiloide nel cervello di pazienti che presentano un decadimento cognitivo e sui quali è stata fatta una prima valutazione per la malattia di Alzheimer o che presentano altre cause di decadimento cognitivo.

Si tratta della Pet Amiloide, una nuova indagine diagnostica altamente sofisticata, innovativa e avanzata impiegata per lo studio dei pazienti con decadimento cognitivo in fase iniziale. Proprio nei giorni scorsi l’unità operativa complessa di Medicina nucleare dell’Aou di Sassari l’ha introdotta nella pratica clinica.

Prof.ssa Angela Spanu

Le patologie neurodegenerative, con il costante innalzamento dell’età media, stanno diventando una delle nuove emergenze in ambito socio-sanitario. In Italia, vi sono circa 1 milione di persone affette da demenza e circa 900 mila persone affette da una condizione a rischio definita come mild cognitive impairment, cioè decadimento cognitivo lieve. In Sardegna, le persone affette da demenza sono circa 20.000, metà delle quali colpite da Alzheimer.

“Questi numeri, purtroppo – afferma la prof.ssa Angela Spanu, direttore della Medicina nucleare dell’Aou di Sassari – sono destinati ad aumentare per cui appare sempre più necessaria l’esigenza di una diagnosi precoce per adottare misure volte alla prevenzione e a ritardare l’esordio della disabilità”.

La Pet Amiloide è un’indagine diagnostica di secondo livello, che viene richiesta dallo specialista neurologo che ha in cura il paziente. È utilizzata quando la causa del deterioramento cognitivo rimane incerta, anche dopo il completamento di una valutazione clinica e strumentale standard.

L’accumulo di proteina beta-amiloide cerebrale è noto essere uno dei principali processi patologici della malattia di Alzheimer. “Grazie a questa nuova indagine – aggiunge la docente – sarà possibile risolvere i casi più complessi di decadimento cognitivo lieve con possibile malattia di Alzheimer. In particolare, un esame negativo è indicativo, con alta probabilità, di assenza di placche o di un carico di amiloide scarso, il che è poco compatibile con una diagnosi di malattia di Alzheimer”.

L’unità operativa complessa di Medicina nucleare di Sassari ha sempre dedicato un ampio spazio alla diagnostica neurologica e nel tempo ha implementato una serie di esami, grazie ai quali è diventata un vero e proprio centro di riferimento nella diagnosi delle malattie del sistema nervoso centrale.

“Di recente – riprende la prof.ssa Angela Spanu – siamo stati i primi in Sardegna a implementare la Pet-Tc cerebrale con Fluorodesossiglucosio. Questa metodica è utilizzata per lo studio del metabolismo cerebrale, le cui indicazioni cliniche riguardano la diagnosi differenziale tra demenza di Alzheimer e demenza frontotemporale e la valutazione della fase preclinica delle demenze”.

La Pet amiloide va quindi ad aggiungersi alle altre procedure diagnostiche già disponibili nella struttura di Medicina Nucleare dell’Aou di Sassari, completando la strumentazione diagnostica dedicata allo studio dei pazienti con decadimento cognitivo.

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