Bambini e incidenti. Cosa fare nei primi 5 minuti

logo-bambino-gesu

Dall’ingestione di oggetti pericolosi ai traumi: le indicazioni degli specialisti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù per agire tempestivamente

donna-mamma-depressa-bambino-neonato

Roma, 11 maggio 2017 – Traumi, ferite, ustioni, ingestione o inalazione di oggetti pericolosi, annegamenti e avvelenamenti. Sono tanti gli incidenti piccoli e grandi che possono purtroppo capitare ai bambini, dentro e fuori le mura domestiche: saper fare la cosa giusta entro i primi 5 minuti può rivelarsi una competenza fondamentale per chi sta loro accanto.

Sono i traumi (ferite, contusioni, distorsioni, lussazioni, fratture) gli incidenti più frequenti tra i bambini. Rappresentano oltre il 75% dei 6.500 accessi per infortunio registrati nei pronto soccorso del Bambino Gesù di Roma e Palidoro nel 2016. Seguono i circa 1100 casi di trauma cranico, l’ingestione/inalazione di corpi estranei (oltre 630 casi), l’avvelenamento (110 casi), le ustioni e le folgorazioni (65 casi) e l’annegamento (6 casi). Ad ogni età corrispondono diversi tipi di infortunio: a meno di 3 mesi è alto il rischio di cadute; da 1 a 3 anni, invece, aumentano le ingestioni di corpi estranei, le ustioni e i semi-annegamenti.

Quando si verificano eventi inaspettati di questo tipo, è necessario che i genitori e in generale gli adulti siano in grado di reagire correttamente e con prontezza. Le regole non si esauriscono, naturalmente, nei primi 5 minuti, ma comprendono tutte le cose da fare per intervenire in maniera adeguata e tempestiva.

Dagli esperti del Bambino Gesù le principali indicazioni su cosa fare – e cosa non fare – caso per caso:

  • Ingestione di corpi estranei: non indurre il vomito nel bambino o cercare di rimuovere l’oggetto con pacche dorsali perché si rischia di aggravare la situazione facendolo finire nelle vie respiratorie.
  • Semi-annegamento (quando il liquido finisce nelle vie aree): iniziare le manovre cardio-respiratorie solo se il bambino non respira e mettere il piccolo in posizione di sicurezza in attesa dei soccorsi.
  • Avvelenamento: fondamentale è la prevenzione. Non lasciare prodotti tossici in posizioni raggiungibili dai bambini. In caso di incidente, contattare immediatamente il Centro Antiveleni al quale comunicare qual è la sostanza tossica con la quale si è entrati in contatto. Andare in pronto soccorso o chiamare il 118 se il prodotto è tossico o le condizioni del piccolo sembrano gravi.
  • Traumi: non muovere le ossa o le articolazioni incidentate tentando “sistemazioni” fai da te. E’ bene invece applicare ghiaccio, tenere l’articolazione a riposo e portare il bambino al pronto soccorso per gli esami diagnostici.
  • Trauma cranico: non muovere il bambino se le condizioni appaiono gravi. Andare immediatamente in pronto soccorso se c’è perdita di coscienza, disturbi dell’equilibrio o amnesia. Allertare i soccorsi se c’è difficoltà nell’articolare le parole, nel movimento o se ci sono episodi di vomito ricorrenti.
  • Ustioni: mai rimuovere i vestiti incollati alla cute; non rompere le vescicole cutanee e raffreddare l’area con acqua corrente (8-15°C) per almeno 20 minuti.
  • Ferite: pulire la ferita con acqua e sapone e disinfettare con sostanze antisettiche. Comprimerla e coprirla con garze sterili.

“Un adeguato e tempestivo soccorso nei primi minuti dall’incidente può modificare l’aspettativa della qualità di vita del bambino, evitando esisti neurologici – sottolinea il dott. Antonino Reale – È prioritario conoscere le più frequenti cause di incidente, specie in ambito domestico, per mettere in atto tutti i possibili sistemi di prevenzione: dalla vigilanza costante al rendere irraggiungibili i prodotti tossici o all’imparare le manovre di disostruzione”.

fonte: ufficio stampa

Salva come PDF
Le informazioni presenti nel sito devono servire a migliorare, e non a sostituire, il rapporto medico-paziente. In nessun caso sostituiscono la consulenza medica specialistica. Ricordiamo a tutti i pazienti visitatori che in caso di disturbi e/o malattie è sempre necessario rivolgersi al proprio medico di base o allo specialista.

Potrebbe anche interessarti...