Virus respiratorio sinciziale, l’ECMO salva bimba di 3 mesi. Un caso estremo più unico che raro

Una bella avventura, resa possibile dalla possibilità di combattere il virus con un’arma non convenzionale. Una realtà che ribadisce l’altissimo livello professionale espresso dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino

Torino, 30 dicembre 2022 – Salvata dal virus sinciziale grazie all’ECMO, presso l’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino. Un caso gravissimo. Ha appena compiuto 3 mesi ma ne ha già passate tante! A causa di una brutta bronchiolite da Virus Respiratorio Sinciziale, che negli ultimi tempi sta flagellando i bambini, soprattutto i più piccoli e i più deboli, è stata ricoverata presso l’ospedale di Magenta e da lì trasferita a Novara, nella Terapia Intensiva pediatrica.

Ma nonostante si fosse tentata qualunque strategia ventilatoria per trattare la gravissima insufficienza respiratoria conseguente all’infezione, i medici si sono resi conto che questi trattamenti convenzionali non avrebbero avuto successo.

Quindi è stato allertato l’“ECMO Team” pediatrico dell’ospedale Infantile Regina Margherita della Città della Salute di Torino (facente parte del Dipartimento di Pediatria diretto dalla prof.ssa Franca Fagioli), composto da cardiochirurghi della Cardiochirurgia pediatrica (diretta dal dott. Carlo Pace Napoleone), cardioanestesisti della Anestesia e Rianimazione pediatrica (diretta dalla dottoressa Simona Quaglia), tecnici perfusionisti ed infermieri che sono giunti nella notte a Novara ed hanno impiantato un ECMO, una assistenza respiratoria.

Questa consiste in una pompa che, tramite una cannula a doppio lume, aspira il sangue venoso prima che questo entri nei polmoni malfunzionanti, lo ossigena, e lo rimanda nel circuito ematico del paziente. In questo modo la macchina riesce a sostituire completamente i polmoni garantendo degli scambi respiratori ottimali.

Le condizioni cliniche della piccola paziente, di soli 5 kg di peso, si sono immediatamente stabilizzate, tanto da consentire il suo trasferimento in condizioni di sicurezza presso la Terapia Intensiva cardiochirurgica dell’ospedale Regina Margherita (diretta dal dott. Sergio Michele Grassitelli), con una ambulanza appositamente attrezzata. In questo modo è stato possibile trattare l’infezione e aspettare che i polmoni riprendessero a funzionare regolarmente. A questo punto, la graduale riduzione dei flussi della pompa è stata ben tollerata dalla piccola paziente e l’ECMO è stato rimosso con successo dopo 9 giorni di assistenza.

Una bella avventura, resa possibile dalla possibilità di combattere il virus con un’arma non convenzionale. La presenza di un “ECMO Team” pediatrico che faccia da riferimento regionale per i centri periferici permette di trattare non solo tutte le forme di insufficienza respiratoria ma anche quella cardiaca terminale. Infatti, l’ECMO Team è in grado di risolvere anche i casi di scompenso cardiaco refrattari alle terapie convenzionali, in quanto con la stessa apparecchiatura è possibile sostituire anche la funzione del cuore malato, che così ha il tempo di riprendersi senza mettere a rischio la sopravvivenza del paziente.

Una realtà che ribadisce l’altissimo livello professionale espresso dall’ospedale Regina Margherita, in grado di trattare anche le più severe forme di polmonite come quelle che negli ultimi tempi stanno mettendo a dura prova le pediatrie e le rianimazioni pediatriche nazionali. E anche un esempio di collaborazione multidisciplinare molto efficiente, che permette ai centri periferici di essere supportati efficacemente qualora i loro mezzi non fossero sufficienti a gestire i loro piccoli pazienti.

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