Un ambulatorio integrato tra gastroenterologi e reumatologi per le “diagnosi difficili” all’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma

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In meno di 6 mesi, identificate oltre 20 patologie distinte

Roma, 24 giugno 2015 – Il progetto pilota di un ambulatorio integrato di GastroReumatologia, a carattere diagnostico-terapeutico presso l’Ospedale Nuovo Regina Margherita di Roma, è ormai da considerarsi una realtà. Avviato alla fine del 2014, in meno di sei mesi ha già saputo identificare circa una ventina di patologie distinte, partendo da sintomatologie gastroenteriche e reumatologiche.

Aperto al momento 2 volte al mese – ma si prevede presto la disponibilità una volta la settimana – l’ambulatorio accoglie quei pazienti selezionati durante le visite di reumatologia e gastroenterologia che mostrano segni e sintomi borderline nelle due specialità. “È ormai assodato – spiega il prof. Vincenzo Bruzzese, Presidente Nazionale della SIGR – che le patologie infiammatorie croniche non hanno un unico target ma che possono colpire sia l’apparato gastroenterico che quello osteoarticolare”. Analoghe realtà in servizio sul territorio italiano si possono trovare, oltre a Roma, anche ad Avellino, Bologna, Cagliari, Sondrio.

“La necessità di una condivisione ambulatoriale tra Gastroenterologi e Reumatologi , cui si aggiunge, a volte, il Dermatologo, nasce dal fatto che alcune malattie infiammatorie croniche intestinali, quali il Morbo di Crohn o la Rettocolite ulcerosa, nel loro decorso possono complicarsi con patologie di tipo reumatico, ad esempio a carico della colonna vertebrale, le entero-spondiloartriti, ma anche a carico delle articolazioni periferiche, con un quadro clinico simile all’artrite reumatoide – prosegue il prof. Vincenzo Bruzzese – L’attivazione ospedaliera di un ambulatorio integrato consente di condividere in un unico momento protocolli terapeutici, screening e follow up, a favore di un’efficace prevenzione e miglior cura del paziente, riducendo al tempo stesso i costi sanitari e il ‘pendolarismo’ dei pazienti alla ricerca di una risposta ai propri problemi. Nato come progetto pilota, nei primi sei mesi di questa attività congiunta sono stati visitati circa 100 pazienti e fatte oltre 60 nuove diagnosi che sono state prese in carico dalla struttura”.

Solo di recente è stato individuato un meccanismo eziologico comune: “Sia nelle malattie gastrointestinali che in quelle reumatologiche c’è un aumento dell’infiammazione mediato da molecole chiamate ‘citochine’, che producono il danno articolare da una parte e della mucosa intestinale dall’altra – prosegue il prof. Bruzzese – Pertanto, tracciare percorsi diagnostico-terapeutici condivisi per questo genere di patologie, facendo in modo che il paziente non si senta lasciato a se stesso ed etichettato come cronico, un monitoraggio dei casi sul territorio nazionale, un continuo scambio d’informazioni fra reumatologo e gastroenterologo sono i primi obiettivi della Società Italiana di Gastroreumatologia”.

fonte: ufficio stampa

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