Pediatra di famiglia, riaperto il tavolo per il rinnovo contrattuale

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Federazione Italiana Medici Pediatri: “Con l’atto di indirizzo ci sono le premesse, ora servono i fatti”. Dopo nove mesi di stallo ricominciano le trattative con la SISAC. Il dott. Giampietro Chiamenti, presidente della FIMP: “Il nostro auspicio è trovare un accordo entro la fine del 2017”

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Dott. Giampietro Chiamenti

Roma, 22 settembre 2017 – È ripresa mercoledì 20 settembre la trattativa con la Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati (SISAC) per il rinnovo del contratto nazionale per la pediatria di libera scelta sulla base del nuovo Atto di indirizzo deliberato dal Comitato di settore.

Il coordinatore della SISAC, dott. Vincenzo Pomo, ha rappresentato i punti principali su cui si dovrà avviare il confronto, derivanti da nuove indicazioni delle Regioni, e ha sottolineato che i finanziamenti a supporto del rinnovo sono legati alla sommatoria dei recuperi degli anni trascorsi dall’ultimo rinnovo del 2009 con l’indennità della vacanza contrattuale. Tali finanziamenti non sono automatici ma lui stesso si è dichiarato molto fiducioso sul fatto che possano essere inseriti nella legge finanziaria come è avvenuto in precedenti occasioni.

“La Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP) ritiene importante sviluppare al meglio quello che l’Atto di Indirizzo introduce come novità rispetto al precedente documento, cioè l’attuazione del Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale con un ruolo importante del pediatra di famiglia in compiti aggiuntivi rispetto a quanto avvenuto finora e lo sviluppo di progetti assistenziali nell’ambito delle patologie croniche – afferma il dott. Giampietro Chiamenti Presidente Nazionale FIMP – Il tavolo di trattativa, che si riunirà nuovamente il 19 ottobre, dovrà pertanto riprendere i temi rimasti in sospeso (Aft, Comitati, norme disciplinari, obiettivi di salute, e altro) alla luce di possibili nuove interpretazioni legislative che potrebbero permettere di trovare un accordo utile al miglioramento dell’assistenza pediatrica e sbloccare una contrattazione che si era arenata nove mesi fa proprio per la distanza delle parti”.

“La volontà condivisa è di arrivare al rinnovo entro l’anno in corso, ammesso che si trovi l’accordo sulla parte normativa, sulle risorse economiche e, non ultimo, sulla percentuale di ripartizione fra la quota destinata alla parte capitaria rispetto a quella variabile mantenendo come condizione imprescindibile la valorizzazione del ruolo del pediatra di famiglia – conclude Chiamenti – Alcuni di questi temi dovranno essere condivisi in modo più ampio con tutta l’area delle cure primarie ma altri, fondamentali, sono strettamente specifici del modello assistenziale pediatrico che dovrà soddisfare obiettivi di salute e organizzazione peculiari nella attività della pediatria di libera scelta”.

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