Neurochirurgia: robot di ultima generazione a Torino, unico nel suo genere in Europa

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Torino, 12 marzo 2019 – Chirurgia robotizzata, interventi alla colonna vertebrale in navigazione assistita, pazienti che tornano a far vita normale e anche sport in poche settimane. Il futuro della medicina è già realtà, grazie ad Excelsius Gps, un robot di ultima generazione, nato a Filadelfia e approdato in Europa alla Clinica Fornaca di Torino.

Unico nel suo genere in Europa, ha un costo di un milione e duecentomila euro e permette di trattare in maniera mini invasiva patologie degenerative del rachide, ernie, discopatie, spondilolistesi (scivolamenti vertebrali), stenosi e fratture vertebrali.

“Il robot fa quello che noi programmiamo – sottolinea il prof. Franco Benech, neurochirurgo e responsabile della Chirurgia Vertebrale dell’Istituto Clinico della Valle d’Aosta – Il braccio meccanico a sua volta esegue quello che abbiamo stabilito con precisione millimetrica”.

Altra innovazione è legata alla possibilità di programmare l’operazione agevolmente, tramite l’utilizzo di un semplice tablet con il quale si impiegano dai dieci ai quindici minuti per stabilire l’intervento.

“La fase più importante è fuori dalla sala operatoria, durante la pianificazione, in cui ci occupiamo del posizionamento delle viti intravertebrali”, precisa il neurochirurgo Carlo Alberto Benech, responsabile dell’unità operativa Chirurgia Vertebrale 3 alla Clinica Humanitas Cellini, ed è un convinto sostenitore della tecnica chirurgica robotica-assistita.

Le viti sono posizionate virtualmente su tablet e, una volta terminata la fase di progettazione, i dati vengono trasferiti al robot in sala operatoria. Un braccio meccanico guida dunque la mano del chirurgo affinché non ci sia margine d’errore.

L’utilizzo del robot ha richiesto una imprescindibile fase di training negli Stati Uniti, alla quale hanno preso parte tutti i professionisti e gli operatori che lavorano a contatto con il robot. La sua unicità è testimoniata dal decorso post operatorio dei pazienti, tornati a camminare subito dopo l’intervento e dimessi in 24 ore. Hanno riscontrato un immediato beneficio a partire dal risveglio dall’anestesia, evidenziando l’importanza di tornare a fare una vita normale, al lavoro e in società, ponendo fine a patologie invalidanti per la propria quotidianità.

“L’intervento tramite robot dà vantaggi che sono assolutamente irraggiungibili con l’intervento tradizionale dichiara la dottoressa Rosa Perez neurochirurgo, assistente dell’unità operativa Chirurgia vertebrale 3 alla Clinica Humanitas Cellini e prosegue “Muoversi verso una sanità robotizzata vuol dire utilizzare gli strumenti migliori per ottenere i risultati migliori, il robot riesce a rendere l’intervento chirurgico scevro dall’errore umano”.

Per mezzo della chirurgia mini invasiva, infatti, il rischio di perdite ematiche si riduce al minimo, il paziente permane in sala operatoria per tempi molto più brevi e non viene continuamente esposto ai raggi X che sarebbero necessari per un intervento senza robot. Non solo: il rischio di infezioni è quasi nullo mentre l’errore riguardo il posizionamento delle viti scende drasticamente, in precedenza arrivava al 10-15%, con il robot si avvicina allo 0%.

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